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martedì 30 gennaio 2018

Oltre la pelle

Dal 3 febbraio al 1 marzo 2018 ExpArt Studio&Gallery, in via Borghi 80 a Bibbiena (AR), presenta “Oltre la pelle”, doppia personale di pittura di Elia Bonetti e Valentina Porcelli a cura di Silvia Rossi.

L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al mercoledì con orario 15/19, dal giovedì al sabato con orari 9,30/12 e 15/19, o su appuntamento.

Venerdì 3 febbraio, alle ore 17,30, l’inaugurazione in galleria con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge.


LA MOSTRA:

Di rientro dall'Affordable Art Fair di Milano, si apre la stagione espositiva 2018 di ExpArt Studio&Gallery con una mostra che vede protagonisti Elia Bonetti e Valentina Porcelli. I due giovani autori figurativi si confronteranno intorno al tema “Oltre la pelle” sovrapponendo e incrociando le loro visioni.

“La pelle è un sottile foglio di tessuto che avvolge il corpo. Fisiologicamente essa è un organo piuttosto semplice; dal punto di vista sociale e psicologico, invece, è un organo altamente complesso. La pelle è un confine tra il mondo esterno e quello interno, tra l’ambiente e il proprio sé” dice David Le Breton.

La mostra sposa in pieno questa citazione, perché nella raffigurazione dell'uomo o della donna non si può prescindere dalla rappresentazione della pelle, involucro costante e scrigno involontario del mondo che racchiudiamo. Essa è involontaria protagonista, parte essenziale del dipinto. Senza di essa il soggetto perderebbe la sua forma e la sua vita.  

I due pittori, nelle loro differenze stilistiche, raccontano quindi i tratti dei loro soggetti, elaborano le pose e gli incarnati in un intento narrativo che esula dal momento fisico. La presenza infatti non è che transitoria, attimi fugaci bloccati nel tempo, nella luce e nel colore.

Il parmense Elia Bonetti propone una serie di ritratti dalla materia densa, avvolti nelle luci quanto nelle ombre in un delicato equilibrio che conferisce al suo lavoro una forza straordinaria. L'uso del colore, magistralmente gestito in rapidi segni, pastose pennellate e delicati contrasti cromatici, si affianca a una scelta compositiva e stilistica in grado di rendere immediatamente percepibili le emozioni del soggetto.

La foggiana Valentina Porcelli si avvale invece di un realismo plastico per raccontare le sue muse. Bloccate in un momento sospeso, le luci forti a dissolvere quante più ombre possibili conferiscono al suo lavoro un profondo senso di irrealtà apparentemente ingiustificato. Gli sguardi fermi appaiono quantomai interrogativi, racchiusi nelle pennellate dell'artista.

Entrambi i lavori ci invitano ad andare “oltre”, a superare lo strato di colore sulla tela per interagire con i loro soggetti, a oltrepassare quel sottile strato di pelle per incontrare la purezza delle sensazioni da lei racchiuse.


BREVI BIOGRAFIE:

Elia Bonetti è nato a Parma nel 1983 ma attualmente vive e lavora a Castell’Arquato (PC). Dopo il diploma al liceo artistico “P. Toschi” di Parma si trasferisce a Firenze per specializzarsi alla Scuola Internazionale di Comics, dove è oggi è insegnante nella sede di Reggio Emilia. Inizia la sua esperienza lavorativa collaborando con lo studio grafico “Inventario” di Bologna come illustratore e storyboarder. Per l’Italia ha collaborato con Astorina (Diabolik), Star Comics e Rizzoli. A livello internazionale, ha lavorato per Marvel e DC comics. Dal 2010 pubblica in Francia inizialmente per Soleil e quindi anche con Glénat. Oltre a progetti di illustrazione con agenzie del settore, collabora con la casa francese Soleil e come copertinista per edizioni Cosmo e Marvel. Nel 2017 viene selezionato per “Fabriano in acquerello 2018”. Parallelamente porta avanti progetti pittorici collaborando con diverse gallerie.

Valentina Porcelli è nata a Foggia nel 1987, dove vive e lavora. Laureata in pittura con il massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti di Foggia, inizia il suo percorso artistico fin da bambina, mostrando uno spiccato interesse per la ritrattistica. Fortemente attratta dalla pittura tradizionale europea e dalla fotografia, rivolge gli studi alla tecnica a olio. Nel 2016 sintetizza le sue conoscenze in uno stile a metà tra il realismo e l’illustrazione, ottenendo risvolti metafisici per via degli sfondi monocromi. Nell’ottobre dello stesso anno partecipa alla seconda edizione della Biennale d’arte contemporanea di Salerno, vincendo il primo premio sezione Pittura nella Contemporanea giovani. Nel 2017 ha parlato di lei la rivista Frattura Scomposta Contemporary Art Magazine. 


www.expartgallery.com

venerdì 26 gennaio 2018

Astratto-Concreto. Conferenza itinerante di Marco Giardino

Pianalto Astratto-Concreto* è una conferenza itinerante condotta dal geologo Marco Giardino, attraverso gli spazi esterni ed interni della GAM, e costituisce il secondo appuntamento di IperPianalto, progetto ideato dagli artisti Caretto/Spagna per l’edizi
 one 2017-2018 del programma di formazione per artisti promosso da GAM e Fondazione Spinola Banna per l’Arte.

L’esperienza di ricerca sul Pianalto di Poirino**, si gioca sul confine fra la concretezza delle
forme e dei materiali geologici e la loro “astrazione”, sotto forma di rappresentazioni visive e modelli evolutivi.

Un geologo, “testimone” dei contenuti scientifici e delle metodologie di ricerca, accompagnato dalla sua geo-lanterna e aiutato da artisti-assistenti, guiderà il pubblico in un percorso esperienziale a tappe: dalla discesa nel tempo geologico, alla scoperta dei processi che scandiscono il modellamento terrestre; dallo sguardo retrospettivo sugli ambienti geologici, alla verifica delle proprietà dei materiali che li costituiscono.

Oggetti di studio, protagonisti scientifici e tecnici, azioni di ricerca e d’arte che si concretizzeranno fuori e dentro la GAM, una risalita astratta-concreta della successione stratigrafica, dai sotterranei ai terrazzi esterni, attraversando gli spazi di un museo d’arte, ambiente propizio all’attivazione di capacità di immaginazione utili a costruire la conoscenza geologica. 

Titolo liberamente ispirato all’espressione elaborata da Lionello Venturi nel 1958: “Astratto-Concreto”  Il Pianalto di Poirino è un esteso altopiano caratterizzato da potenti depositi alluvionali di limo argilloso di età plio/pleistocenica. Quest’area si sviluppa per circa 400 chilometri quadrati a sud dei rilievi della collina di Torino e a nord-ovest dei rilievi del Braidese (margine nord-occidentale delle Langhe).

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili


Fondazione Spinola Banna per l'Arte
Frazione Banna 10046 Poirino, Torino
GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31, 10128 Torino 


mercoledì 24 gennaio 2018

Scene da un matrimonio Belle Epoque di casa Spinola

Palazzo Madama ospita mercoledì 31 gennaio alle ore 16.30 la presentazione del volume Virginia, un mondo perduto. Scene da un matrimonio Belle Epoque di casa Spinola (ed. Sagep, 2017), scritto da Bruno Ciliento e Caterina Olcese Spingardi.

L’incontro con i due autori, introdotto dal Direttore di Palazzo Madama Guido Curto, consente di illustrare la vita della singolare e vivacissima figura di Virginia Peirano (1885-1972), figlia di ricchi mercanti di fine Ottocento. 

La vicenda, avvincente come un romanzo eppure scrupolosamente verificata su documenti d’epoca, racconta la storia d’amore e il matrimonio tra Virginia e Paolo Spinola, ultimo rampollo di un’antica famiglia aristocratica di Genova, colui che con il fratello Franco avrebbe donato la propria dimora allo Stato italiano perché diventasse la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.

Dopo innumerevoli viaggi e divertimenti in tante località alla moda, la coppia si separa. In seguito Virginia diviene moglie di Stephen Courtauld, appartenente a una dinastia di noti industriali inglesi e prosegue la sua vita tra Londra, la Scozia e l'Africa meridionale, distinguendosi per la sua personalità brillante e fuori dal comune.

La storia è riemersa pochi anni fa dall'archivio di Palazzo Spinola e, attraverso una ricerca condotta dagli autori in mezza Europa, è stato possibile ricostruirla nel dettaglio.

Il volume è edito a cura della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola nell'ambito della serie di pubblicazioni dedicate alla presentazione dei risultati delle indagini avviate nell'archivio storico del palazzo.


Ingresso libero all’incontro fino a esaurimento posti disponibili

Scopri di più
Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
palazzomadama@fondazionetorinomusei.it – 011 4433501

www.palazzomadamatorino.it

domenica 21 gennaio 2018

Un cronista del pennello : mostra personale di Luigi Pasquini al Museo della città di Rimini

Al Museo della città di Rimini è in corso nella Manica Lunga la mostra personale di Luigi Pasquini (1897-1977) " Un cronista del pennello ". L'esposizione, a cura di Annamaria Bernucci, rimarrà in allestimento fino al 17 febbraio.

Luigi Pasquini fu pittore, insegnante, giornalista e elzerivista, xilografo. Per quasi sessant’anni fu la voce delle cose d’arte a Rimini e il vedutista che fermava con la sua pittura all’acquerello i luoghi pittoreschi della città storica e della marina.

Personaggio discusso, irruente, ingombrante quanto la sua statura che lo vide subito arruolato come granatiere durante la Grande Guerra, irretito in gioventù dalla corrente del Dinamismo futurista consumato in fretta nelle discussioni dei caffè riminesi e presto risolto nell’unica direzione possibile per lui cioè nella convenzionalità figurativa e retorica di una pittura lontano da ogni forma di ricerca, ma anche nella esaltazione delle tradizioni della Romagna, nella attenzione affettuosa e scrupolosa delle cose notabili, monumentali e urbane, di Rimini e dei borghi sempre nel suo mirino, del pennello o della sgorbia.

Pasquini restituisce in modo riconoscibile e immediato, senza formalismi, con un disincanto lieve e sentimentale il contesto della città e dei suoi dintorni, l'immota serenità campestre della Valmarecchia o del territorio sammarinese (dove visse e operò dal 1925 al 1932 abbracciando il suo primo incarico da insegnante). Sino a tutti gli anni '70 continuerà a dipingere gli stessi soggetti, malgrado in quasi ogni parte della città storica e balneare si fosse rotto l'equilibrio degli originali rapporti spaziali, malgrado il sorpasso della modernità in ogni manifestazione.

Info: 0541 793851

mercoledì 17 gennaio 2018

ArteGenova 2018 - XIV edizione

ArteGenova si conferma anche quest’anno un appuntamento irrinunciabile per tutto coloro che vogliono investire nell’arte, allo stesso tempo ogni anno la grande affluenza contribuisce ad avvicinare migliaia di visitatori ai “grandi” dell’arte moderna e contemporanea. Chi visiterà la fiera infatti avrà l’opportunità di ammirare opere uniche riunite tutte insieme per l’occasione, alcune dall’inestimabile valore museale.

ArteGenova si pone da oltre un decennio come punto di riferimento consolidato per collezionisti, addetti, appassionati del settore. Alto il livello dei circa 150 espositori che proporranno ai visitatori una selezione raffinatissima di opere dai primi del Novecento fino ai giorni nostri.

I visitatori appassionati e i grandi collezionisti a caccia di un investimento sicuro in questa occasione potranno trovare nomi di artisti conosciuti universalmente che hanno caratterizzato l’ultimo secolo quali Fontana, Burri, Castellani, Bonalumi, Balla, De Chirico, Sironi, Capogrossi, Casorati, Morandi, Boetti, Schifano, Campigli, Pomodoro, Jenkins.

Oltre agli artisti storicizzati le gallerie presenti proporranno anche nomi di grandi artisti contemporanei su cui puntare, del calibro di DadamainoTornquist, Isgrò, Gusmaroli, Simeti, Vigo, Rapetti Mogol, Barni, Galimberti, Bedini.

Anche in questa edizione non mancherà la sezione UNDER 5000, Contemporary Art Talent Show, l’area di arte accessibile dove giovani gallerie, associazioni, collettivi ed artisti presentano opere dal costo inferiore ai 5000 euro. Il progetto Under 5000 è stato creato per favorire la produzione artistica ed incentivare tra il pubblico di collezionisti la conoscenza dei talenti emergenti, dinamizzare il mercato dell’arte attuale proponendo opere d’autore ad un prezzo contenuto e generare spazi nuovi e altamente comunicativi in cui ogni realtà artistica possa valorizzare le proprie creazioni.


 ArteGenova 2018

Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea

XIV edizione

Inaugurazione su invito:  giovedì 15 febbraio 2018 ore 18.00

Venerdì, sabato, domenica ore 10.00-20.00, lunedì 10.00-13.00

Fiera di Genova, padiglione B


Nord Est Fair
Via A. Costa, 19
35124 Padova
Tel 049 8800305
Fax 049 8800944

lunedì 15 gennaio 2018

Evento sul Libro Scultura POGA POGA (Una metropoli che balla).

Gurubù Contemporary Art Roma in collaborazione con MIMU presenta: Maestri Internazionali del Libro d’Arte in una grande rassegna. Evento sul Libro Scultura POGA POGA (Una metropoli che balla).

Curatori: Patrizio Maria, Gabi Minedi, Joe Gabriel Walsh
Collaboratore: Francesco Marino
Relatore e Critico: Patrizio Maria
Si ringrazia il Maestro Francesco Marino per aver messo lo spazio del Soundriver Recording a disposizione dell’Arte e degli Artisti.

Artisti:
Lorenza Angenica, Andreina Argiolas, Calogero Barba, Rodia Bayginot, Claudio Bellino, Luisa Bergamini, Tomaso Binga, Giovanni Bonanno, Anna Boschi, Cristina Braido, Rossana Bucci, Alfonso Caccavale, Momò Calascibetta, Angela Caporaso, Lamberto Caravita, Marisa Casaburi, Alberto Casiraghy, Patrizia Cerella, Bruno Chiarlone Debenedetti, Monica Ciabattini, Ryosuke Cohen, Carmela Corsitto, Eleonora Cumer, Jakob de Chirico, Paska Deb, Eric Demelis whit Gaspard Pitiot and Margaux Salmi, Bruno Donzelli, Paolo D’Orazio, Cinzia Farina, Gretel Fehr, Luc Fierens, Aurelio Fort, Tom Gal, Ivo Galassi, Delio Gennai, Gilbert & George, Lillo Giuliana, Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma, Thierry Lambert, Ettore Le Donne, Alfonso Lentini, Hugues Leroy, Adrian Lis, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Pascal Marcel, Patrizio Maria, Gabi Minedi, Virginia Milici, Bruno Munari, Carlo Oberti, Alexey Parygin, Franco Panella, Enzo Patti, Giancarlo Pavanello, Natale Platania, Michele Principato Trosso, Pino Procopio, Mauro Rea, Martine Rives, Gianni Romeo, Antonio Sassu, Anna Maria Scocozza, Fulgor Silvi, Gruppo Sinestetico, Lucia Spagnuolo, Dominique Spiessert, Giovanni e Renata Strada, Stefano Turrini, Giangrazio Verna, Giovanna Vinciguerra.

Patrocini: Comune di Roma, Regione Lazio.

POGA POGA (una metropoli che balla) Hey ho, let’s go, ci vuole la ribellione! Un mantra, un legame, una ferita condivisa, le cicatrici come case rotte, spazzatura che offende la superficialità intellettuale dettata da una moda vuota e corrotta. La spilla che lega, punge, disinfetta e mantiene i pezzi del cuore dato in pasto alla vita. La voglia di ballare, come una tribù spray, veloce e rivoluzionaria. Il mosh, equilibri diversi per una gabbia fatta di cielo e cantine. Ehi, devi muoverti amico, ho degli insetti dentro le scarpe, devo muovermi con il sapore di chi vuole festeggiare il passato che diventa futuro. Bombe colorate di igiene mentale, una sala d’attesa snervante fatta di cuoio e pelle, chiodi, in una vecchia stazione ferroviaria mentre urinavo su un cartello politico ho visto I Ramones, pettinati dal vento e sconvolti dalla normalità. I bambini succhiano la mandorla amara, rara, il neon di un lurido pub dove la birra non vale che un bacio. La schiuma è bianca come il mare inquinato dai critici crociati persi tra le penne brillanti. Mamma sono un figlio di punk, di fuoco e tarocchi, mentre la notte toccava le tette alla luna. Poga, poga, muovi il culo e balla, mentre il no rivoluzionario delle ginocchia rimane in piedi su un triangolo sicuro. Il supermarket ed il latte scaduto, seduto mi lecco le dita di una vita sporca mangiata due volte. Mi vesto di rosa e mi tingo i capelli di blu, mentre calpesto con punte di ferro le foglie cadute dagli occhi. Calpesto ascoltando in silenzio il rumore di questa città, collego la spina in un foro dentro al cemento e sento ferite, sento il tormento di una società fatta di ferro e bulloni messi per caso, nessuna garanzia e con grandi garze fascio e stringo le dita su un’altra bugia. Salvarsi dagli sconti invernali, dai pupazzi che solo la neve può darci, la cassiera che balla, il barbiere con lamette martella la stessa malata canzone, la guerra a colori è iniziata. La guerra dei no dormiva su un’altra serranda abbassata. La spilla mi cuce i ricordi e getta colori sul muro, le scritte e riviste strappate che stanno in un posto sicuro, lontano dal cuore, lontano da tutto, vicino nel mondo, ficcato in quel posto. Poga, poga, suona, rompi ed urla, la metropoli che balla. Artisti uniti da una spilla, da una punta, da una macchia che si perde nelle vene di un varietà avariato, visto da tanti punti di vista, visto e percosso come un fiore strappato, un tatuaggio, un piercing, un morso, che guarisce un mondo malato. Il Soundriver Recording studio di Roma, sarà incontro e registratore di queste anime perse, sparse, lucide, dentro ad un inconscio senso di liberazione verso tutto quello che gira in orario. Il fiume porta, nasconde e trascina, come il sangue nelle vene, come una barca appoggiata sul mare, come le scarpe rotte di un bambino che spingono uno skate pieno di emozioni. Siamo gatti neri, dentro inutili pensieri…

Patrizio Maria 



POGA POGA - (Una metropoli che balla)
Con Willi De Punk e noti personaggi del mondo dello spettacolo. 

Soundriver Recording

Via Pellegrino Matteucci, 15 -  00154 Roma 

Tel. +393932401054 gurubu@mail.com

24 gennaio 2018. Inaugurazione ore 16.30

Ingresso su invito e prenotazione

sabato 13 gennaio 2018

Colore e anima

Dal 20 gennaio al 17 febbraio 2018 presso lo Spazio EspositivoFarmacia Meltias di Conselve (Padova) si terrà “Colore e anima” mostra personale del pittore estense Eros Rizzoallievo dell’indimenticato Vladimiro Evarchi, in arte Miro. Eros Rizzo è “il pittore di Este”per antonomasia, conosciutissimo e apprezzato non solo nella sua città che omaggia dipingendone monumenti, chiese, portici e palazzi con uno stile primitivo, visionario, istintivo. In corso di mostra sabato 3 febbraio alle ore 17.30 la giornalista Cristina Sartori presenterà il suo libro "Era mia nonna”, una storia straordinaria e insieme normale di una donna venetanata nel 1902 e morta nel 2009, a 107 anni.

Curata da Sonia Strukul, con il patrocinio della Città di Conselve, l’esposizione sarà inaugurata sabato 20 gennaio alle ore 18.00 e sarà visitabile da lunedì a sabato con orario 8.30-12.45 e 15.30-19.45. Ingresso libero. 

Nella personale “Colore e anima” Eros Rizzo presenta per la prima volta le vedute della città di Conselve, tra cui il Duomo di San Lorenzo e Piazza XX Settembre. Un omaggio dell’artista alla cittadina che lo ospita e che attraverso la sua tavolozza cromatica mostra come non si è mai vista, una Conselve in una dimensione di sogno. Tra paesaggi, fiori, nature morte, spicca un solo soggetto umano, l'autoritratto attraverso cui l’Artista segue con lo sguardo i presenti accompagnandoli alla scoperta del suo mondo fatto di emozioni e colore.
«Non si può non rimanere affascinati dalla forza espressiva che ci arriva dalle opere di Eros Rizzo - sottolinea la curatrice Sonia Strukul - Il candore con cui il suo sguardo di artista si posa sulla realtà che lo circonda restituisce immagini dell'anima. Uno stile che ricorda il maestro olandese Van Gogh o l'italiano Antonio Ligabue: primitivo, visionario, istintivo, il vissuto viene riversato sulla tela senza mediazioni. Non c'è tavolozza, tutto si svolge sulla tela durante l'esecuzione».
Ulteriore approfondimento sulle tematiche legate alla terra del Veneto e delle sue storie sarà l’incontro di sabato 20 gennaio alle ore 18.00 con la giornalista e scrittrice Cristina Sartori che presenterà il suo libro “Era mia nonna”. Una “Grande Piccola Storia” di una donna veneta di straordinaria normalità vissuta in quel Novecento “dinamico e furibondo” come riuscì ad essere lei, Ada Favero, che nei suoi centosette anni di vita ha visto tutto: dai cavalli all’uomo sulla Luna; dai centesimi di Lira a quelli dell’Euro; dai lumi a petrolio all’accensione dei lampioni elettrici. Ha vissuto due Guerre; è sopravvissuta alla febbre Spagnola; ha vissuto il dramma del profugato. Cent’anni di grandi personaggi, rivoluzioni, eventi, disgrazie e invenzioni che a stento si potrebbero contenere in un millennio.

Presso lo Spazio Espositivo della Farmacia Meltias di Conselve (Padova) continuano le mostre a cadenza mensile a cura di Sonia Strukul. Un’opportunità per far conoscere e promuovere non solo artisti, ma anche artigiani, designer e orafi del territorio. L’artigianalità e l’inventiva italiana sono un’eccellenza apprezzata in tutto il mondo che va riconosciuta e preservata.
Grazie alla lungimiranza di imprenditori come i due fondatori del gruppo Meltias, il dott. Lucio Merlo e del dott. Roberto Sannito, dal 2014 è stato creato uno spazio dedicato ad eventi culturali e formativi, mirati alla divulgazione delle varie sfaccettature del mondo artistico e culturale. Un nuovo concetto di Farmacia come luogo di benessere sia fisico che emotivo; un insieme di spazi, professionisti, servizi e prodotti d’eccellenza che propongono un approccio olistico al benessere dei propri clienti. Arte come conforto dell’anima, messaggio salvifico per la cura del corpo e della mente.


BIOGRAFIE
EROS RIZZO nonostante la propensione verso la pittura dimostrata fin da giovante età non ha fatto studi artistici, ma ad indirizzo tecnico. Solo più tardi in età adulta grazie all’incontro con il pittore Vladimiro Evarchi in arte Miro, ha potuto dare voce alla sua vocazione pittorica. Altra figura importante nel percorso formativo è stato il Prof. Franco Rizzato, che lo ha guidato tecnicamente, affinando il suo spirito di osservazione sulla luce, i giochi di chiari e scuri, le ombre che si creano, necessari per una migliore trasposizione della realtà. Tra le mostre passate segnaliamo la “Eros Rizzo” a Palazzo Gentilini di Este (2015); "Estensione" alla Chiesa di San Rocco di Este (2014); "La forza vitale del pennello di Eros Rizzo" alla Pescheria Vecchia di Este a cura del Prof. Renato Zoia (2013); “Trans-form-action arte in cantiere” a Pergine (TN) a cura di Daniela Rosi (2012) e"Alchimie dell’arte dell’irriducibilità allo spirito saturnino" al Palazzo della Ragione di Verona a cura di Daniela Rosi (2010).

CRISTINA SARTORI laureata in storia dell’arte alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova, è giornalista professionista e addetto stampa. Nel 2005 ha vinto il primo premio giornalistico Emilio Vesce per l’emittenza radiofonica. Tra le sue pubblicazioni: “L’inattesa Camber. L’avventura di un oro olimpico” (2006); “Padre Placido Cortese” (2010); “La Basilica nella Città. La Veneranda Arca di S. Antonio in Padova, la storia, i restauri 2006-2011” (2011); “Correva l’anno…1953 e 1963” (2013); “Il Santo, un’esperienza di comunione. Storia, restauri, proposte culturali 2011-2016, ricordando padre Enzo Poiana” (2016).


COLORE E ANIMA / Eros Rizzo

a cura di Sonia Strukul
Spazio Espositivo Farmacia MELTIAS
Via Vittorio Emanuele II, 21 - Conselve (Padova)
dal 20 gennaio al 17 febbraio 2018
vernissage sabato 20 gennaio ore 18.00


Orari di apertura: 
da lunedì a sabato ore 08.30-12.45 e 15.30-19.45
Ingresso libero


Per informazioni:
Farmacia Meltias Conselve
Tel. 049 5384165


Per informazioni sulle opere esposte:
Eros Rizzo 
Tel. 347 1373158




Sonia Strukul
Tel. 392 4541345

mercoledì 10 gennaio 2018

Collettiva Allievi Liceo Artistico

Sabato 13 gennaio 2018, alle ore 17.00 presso il Circolo degli Artisti si terrà l'inaugurazione della mostra collettiva degli allievi del Liceo Artistico di Savona.

Come ogni anno, per l'inizio della nuova stagione espositiva, il Circolo degli Artisti di Albissola Marina privilegia l'attività dei giovani alla ricerca di nuovi indirizzi e di nuovi talenti.

La mostra rimarrà in esposizione fino a domenica 20 gennaio con orario di apertura dalle 16 alle 19 da martedì a domenica.  


Circolo degli Artisti  
Pozzo Garitta, 32  17012 Albissola Marina (SV)
               
www.circoloartistialbisola.it
circ.artistialbisola@libero.it

lunedì 8 gennaio 2018

Erin Shirreff a Banca di Bologna

Banca di Bologna è orgogliosa di presentare la prima personale in Italia di Erin Shirreff (Kelowna, Canada, 1975, vive e lavora a New York). Composta interamente di opere inedite e realizzate per l’occasione, la mostra, a cura di Simone Menegoi, offre al pubblico italiano l’opportunità di apprezzare per la prima volta su larga scala il lavoro di un’artista che, a poco più di quarant’anni, è già entrata a far parte delle collezioni permanenti di istituzioni internazionali come il Centre Georges Pompidou (Parigi), il Metropolitan Museum of Art (New York) e il Guggenheim Museum (New York).

L’esposizione inaugurerà al pubblico venerdì 2 febbraio alle ore 18.30 e sarà allestita fino al 4 marzo 2018 nel Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi. La personale di Erin Shirreff è inoltre uno dei dieci eventi selezionati per il programma culturale di ART CITY Bologna 2018, l’iniziativa promossa dal Comune di Bologna e da BolognaFiere che affianca ad ArteFiera progetti curatoriali di alto profilo. 
Anche quest’anno, per rinnovare la collaborazione fra Banca di Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, gli studenti dell’Accademia accoglieranno i visitatori e forniranno informazioni sulle opere dell’artista per tutta la durata dell’evento. 

La mostra è composta di due opere: un video proiettato in dimensioni cinematografiche (5 x 8 m.) e un gruppo di sculture dal carattere più intimo. Il video, intitolato Son (“figlio”, in inglese; ma la parola gioca sulla semi-omofonia con “sun”, sole), è un lungometraggio di animazione basato su un intreccio di immagini fisse e in movimento, reali e costruite. La sua prima ispirazione è stata la visione, da parte dell’artista, dell’eclisse totale di Sole osservabile negli Stati Uniti nella tarda estate del 2017. Nel corso del video, una grande sagoma circolare scura prende lentamente forma e poi muta identità, cambiando scala e collocandosi dapprima in un contesto cosmico, poi all’interno dello studio dell’artista. Shirreff sfrutta, e a tempo stesso contesta, la qualità spesso fumettistica della fotografia astronomica standard per creare un’atmosfera che muta dal solenne all’assurdo, sottolineando la natura fondamentalmente inafferrabile degli eventi astronomici e la loro dissonanza rispetto alla scala della vita quotidiana.

L’altra opera, Many Moons [“Molte lune”], è un folto gruppo di oggetti di gesso scuro disposti su una superficie coperta di fogli di giornale: sono calchi dell’interno di un assortimento di bottiglie, tazze, ciotole e piatti. I calchi in gesso materializzano un vuoto, una lacuna; presentati come gruppo, formano una specie di paesaggio quotidiano invertito, il negativo di una natura morta. Many Moons allude alla fatica quotidiana di un artista al suo tavolo di lavoro (e alle composizioni di Giorgio Morandi, un artista che Shirreff ama da tempo) ma evoca anche un’atmosfera di stasi e inutilità.

Formatasi come scultrice, Shirreff crea video, fotografie e infine sculture, realizzate con materiali disparati: ceneri compresse, gesso, carta, ferro laminato a caldo. Il tema di fondo del suo lavoro è il modo in cui facciamo esperienza di un oggetto nello spazio e nel tempo, soprattutto in un’epoca in cui la sua percezione è quasi sempre mediata (e costantemente influenzata) dall’immagine, fissa o in movimento. Molte delle creazioni tridimensionali dell’artista sono realizzate in studio solo per fotografarle o filmarle: lo spettatore le conosce unicamente attraverso l’immagine, restando incerto sulla loro scala, sui materiali di cui sono fatte, sulla loro forma complessiva. Per converso, le sculture che Shirreff espone fisicamente sono spesso, più che opere a tutto tondo, “una serie di parti frontali congiunte”, come si è espressa una volta l’artista parlando delle sue sculture di cenere, aggiungendo che “fisicamente, funzionano più come fotografie che come sculture”. Maestri della scultura moderna come Medardo Rosso e Costantin Brancusi utilizzavano già la fotografia come un’estensione della loro pratica scultorea; Shirreff, aggiornando le loro intuizioni al nostro tempo, concepisce la scultura come un’esplorazione dello spazio che separa un oggetto dalla sua rappresentazione.

I video sono probabilmente le opere più conosciute di Shirreff. Privi di sonoro ed estremamente curati nella composizione dell’immagine, hanno una presenza a tratti prossima a quella della pittura. Il loro passo lento e riflessivo li pone in antitesi al flusso incessante e frenetico di immagini che caratterizza la nostra cultura visiva. Si basano quasi sempre su una sola inquadratura, il cui soggetto (una scultura, un’architettura, un paesaggio, un corpo celeste, per citarne alcuni) attraversa una serie di mutamenti di atmosfera, luce e colore, come se fosse visto in diverse ore del giorno o stagioni dell’anno. Quasi sempre si tratta di effetti realizzati in studio a partire da stampe fotografiche. L’artista proietta sulle stampe luci e ombre, naturali e artificiali, ri-fotografandole centinaia di volte per documentare ogni passaggio del processo; monta infine digitalmente le immagini così ottenute in un flusso continuo. Questa singolare tecnica di animazione interroga il nostro attuale rapporto con la realtà. Ciò che vediamo nei video non è mai un oggetto, ma la fotografia di una fotografia dell’oggetto. L’artista non si cura di nascondere l’artificio, anzi, spesso lo mette volutamente in evidenza. Di conseguenza, l’attenzione dello spettatore continua a fluttuare da ciò che vede alle modalità della visione, dal contenuto al medium che lo trasmette. Nei video più recenti (come la doppia proiezione Concrete Buildings, 2016, o il nuovo video Son) il gioco si fa ancora più complesso: alle sequenze di animazione si alternano senza soluzione di continuità riprese in tempo reale, creando una dialettica fra gradi di realtà e di rappresentazione, fra “originale” e “copie”, che può evocare uno dei miti fondativi della cultura occidentale: quello della Caverna di Platone.

In coincidenza con l’apertura della mostra di Erin Shirreff sarà presentato il catalogo Peter Buggenhout. No Shades in Paradise (Buchhandlung Walther König, 2017) pubblicato in occasione della personale di Peter Buggenhout presso il Neues Museum di Norimberga. Il volume, alla cui produzione ha contribuito Banca di Bologna, documenta le esposizioni recenti dell’artista, fra cui The Blind Leading The Blind, la sua personale a Palazzo De’ Toschi del febbraio 2017. Infine, a completare l’offerta di arte contemporanea di Banca di Bologna in occasione di ArteFiera 2018, nella sede centrale della Banca (Piazza Galvani 4) sarà esposta una selezione di opere inedite di Elia Cantori (Ancona, 1984).



Erin Shirreff è nata a Kelowna, Canada, nel 1975. Vive e lavora a New York. Fra le mostre personali recenti, ricordiamo Halves and Wholes alla Kunsthalle Basel (2016) e un’antologica di fotografie, sculture e video frutto di una collaborazione fra l’Institute of Contemporary Art di Boston e l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo (2015-16). Fra le mostre collettive recenti: Biennale de l’image (Montreal), 2017; You are looking at something that never occurred, Zabludowicz Collection, Londra (2017); L’image volée, Fondazione Prada, Milano (2016); Photo-Poetics: An Anthology, Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2015). Il suo lavoro è stato esposto a vario titolo in istituzioni internazionali, fra cui l’Institute of Contemporary Art, Philadelphia; la Kunsthalle Helsinki; Extra City Kunsthal (Anversa); Dallas Museum of Art; Power Plant (Toronto); Fondazione François Pinault (Venezia); Contemporary Art Gallery (Vancouver); Nouveau Musée National de Monaco; MoMA PS1 (New York).

Shirreff è stata artista in residenza alla Chinati Foundation (Marfa, Texas) nel 2011 e all’Artpace di San Antonio (Texas) nel 2013, ed è stata premiata con il Louis Comfort Tiffany Foundation Grant. Il suo lavoro è stato acquisito, fra gli altri, dal Metropolitan Museum of Art (New York), dal Centre Georges Pompidou (Parigi), dal Los Angeles County Museum of Art, dal Museum of Modern Art (New York), dall’Art Gallery of Ontario (Toronto) e dalla Yale University Art Gallery (New Haven).



Banca di Bologna, partner della mostra, è una realtà molto legata al territorio bolognese, alla città di Bologna e ai centri della provincia. Le sue numerose iniziative di mecenatismo contemplano gli interventi per la riqualificazione e il restauro di piazza Galvani, per i restauri dell’Oratorio dei Fiorentini e delle porte monumentali di Bologna, per il recupero e la riqualificazione di piazza Minghetti, per la ristrutturazione di Palazzo De’ Toschi. A questi si aggiungono i lavori per il restauro della Basilica di San Petronio e della Cappella dell’Arcangelo Michele, con il noto affresco di Calvaert.



Palazzo De’ Toschi, edificio storico nel pieno centro cittadino inaugurato a inizi ‘900 su progetto di Emilio Saffi, è nato con nome e funzione di Palazzo delle Poste. Per le caratteristiche costruttive, in particolare la struttura in cemento armato, interessò Le Corbusier, che lo vide durante il suo viaggio in Italia del 1907 e ne scrisse nella sua corrispondenza. Il Palazzo è stato acquistato nel 2007 da Banca di Bologna e riaperto al pubblico nel 2013 come luogo di iniziative culturali, formative, espositive. Fra queste, ricordiamo un ciclo di conferenze dedicate al tema del rapporto fra arte e cibo attraverso i secoli, tenute da importanti critici e studiosi, organizzato da Banca di Bologna in occasione di Expo 2015; la mostra fotografica L’industria bolognese, un DNA riconosciuto, realizzata in collaborazione con Collezioni Alinari e forte di immagini in gran parte inedite; e il ciclo di mostre curate da Simone Menegoi in occasione di ArteFiera, aperto dalla collettiva LA CAMERA. Sulla materialità della fotografia (2016) e proseguito con The Blind Leading The Blind, la mostra personale di Peter Buggenhout (2017).





INFO



ERIN SHIRREFF



Mostra a cura di

Simone Menegoi



Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi

Piazza Minghetti 4/D, Bologna



2 febbraio - 4 marzo 2018

Inaugurazione: 2 febbraio 2018, ore 18.30

Press preview: 2 febbraio 2018, ore 11.00



Orari di apertura:

Durante il weekend di ART CITY Bologna:

2 febbraio, 10.00-22.00; 3 febbraio, 10.00-24.00; 4 febbraio, 10.00-20.00

Dall’8 febbraio al 4 marzo 2018:

da giovedì a sabato, 11.30-18.30; domenica, 13.30-18.30

Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì.

Ingresso libero

giovedì 4 gennaio 2018

Conferenza stampa di presentazione del Museo Navigante

Lunedì 8 gennaio 2018, alle ore 11.30, a Roma, Sala stampa estera, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Museo Navigante, iniziativa promossa dal Mu.MA - Galata di Genova, dal Museo della Marineria di Cesenatico, dall’associazione La Nave di Carta della Spezia e dall’AMMM -Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo, che ha riunito musei pubblici e privati per valorizzare il patrimonio culturale marittimo italiano.

Il Polo Museale della Calabria, guidato da Angela Acordon, ha aderito all’iniziativa con il Museo  Archeologico dell’antica Kaulon, diretto da Rossella Agostino e con il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone, diretto da Gregorio Aversa.


Museo  archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)
Il percorso espositivo illustra la storia della colonia magno-greca di Kaulonia dall’età di fondazione, ad opera dei crotoniati, fino ad età ellenistico-romana ed ospita anche reperti subacquei tra cui, ancore e resti di colonne lavorate da aree limitrofe all’odierno Museo situato a poca distanza dalla costa nei pressi di Punta Stilo caratterizzata  dalla presenza del Faro. L’esposizione presenta per alcuni settori parziali ricostruzioni di edifici abitativi e  sacri finalizzate ad una migliore lettura da parte del pubblico. Le Collezioni più importanti sono: rocchi di colonne in marmo anche lavorate rinvenute nelle acque antistanti il sito dell’antica città di Kaulonia; Tetto tempio del Colle della Passoliera di età greca caratterizzato da una ricca policromia; Collezione numismatica e fra i “pezzi” più significativi si segnalano: manufatti bronzei, tra cui specchi, elementi di armature ed una interessante iscrizione votiva in lingua achea dall’area del tempio dorico; Mosaico pavimentale policromo con la raffigurazione di drago di età ellenistica dall’abitato.


Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna – Crotone
Il museo è suddiviso in tre sezioni principali dedicate la prima (“Terra”) ai resti dell’insediamento sorto sul promontorio in età romana, la seconda (“Sacro”) al santuario di età greca sviluppatosi sullo stesso luogo e, infine, una terza (“Mare”) destinata ad illustrare le problematiche dell’archeologia subacquea, espone una parte del carico di marmi trasportati dalla nave naufragata presso Punta Scifo e databile al III sec.d.C., oltre ad altre suppellettili rinvenute durante lo scavo del relitto e oggetti prelevati da altri contesti sottomarini. Terrecotte architettoniche, vasi a figure nere, vasetti miniaturistici, bronzetti figurati attestanti la frequentazione del santuario greco e appartenenti al cd. Tesoro di Hera, formano le collezioni più importanti. Fra i pezzi di maggior pregio si ricordano: frammenti in marmo pario appartenenti alla decorazione del grande tempio di ordine dorico di cui, all’interno dell’attiguo Parco Archeologico, si conserva parte del basamento ed una colonna in blocchi tufacei.



Conferenza stampa di presentazione del Museo Navigante
Roma – Sala stampa estera
Lunedì 8 gennaio 2018 – ore 11.30 

Polo Museale della Calabria
Direttore: Angela Acordon