Secondo Bostrom una civiltà avanzata, che disporrebbe di grande potenza di calcolo, potrebbe aver lanciato una simulazione – la nostra realtà – per esaminare i propri antenati – noi stessi.
“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”. - Richard Buckminster Fuller
La mostra presenta una serie di progetti realizzati dal 2013 ad oggi che indagano ed esplorano nuove realtà e situazioni generate dall’apparato tecnologico, in particolare guarda al complesso rapporto, mutevolmente in atto, tra uomo e tecnologia.
La vita reale e quella sullo schermo si stanno fondendo, il nostro rapporto con la macchina sta poco a poco cambiando il nostro modo di pensare e relazionarci col mondo. Queste le tematiche che hanno dato vita al processo di produzione delle opere.
Opere che in modo stratificato fondono elementi e media apparentemente molto distanti tra loro come immagini create da reti neurali artificiali che incontrano la fisicità del cemento o la tradizione della pittura ad olio su tavola, suggerendoci che non è più l’uomo a rappresentare il mondo ma la macchina stessa.
E noi, stiamo a guardare.
In particolare i lavori nascono e prendono forma da media digitali come i videogame e mutano in oggetti fisici per investigare la relazione tra reale e digitale, simulazione e dissimulazione.
La poetica di Hype è quella del virtuale vs il materiale, della presenza vs l’assenza, la tradizione contrapposta all’innovazione.
Ma anche e soprattutto dell’aspettativa che si genera rispetto alla novità che preclude come in un appuntamento amoroso a una mancanza.
Credits:
a project by Marco Mendeni
Robotics / Fabrication: Gordon Marmi, WeMake Milano
Custom Software: WeMake Milano
Hype
di Anna D’Ambrosio
L’economia nell’attesa
«L’attesa del piacere è essa stessa piacere» diceva il filosofo Lessing e, più recentemente, una nota pubblicità. Lo sanno bene i videogiocatori, che a partire dai primi criptici annunci di un gioco particolarmente atteso, sono vittime di una serie di reazioni chimico/fisiche, probabilmente localizzate nel cervello ma ancora non ben studiate, che rientrano sotto il nome di hype. L’hype – da hyperbole, iperbole – è come una bestia parassitaria che ha una fame insaziabile di immagini, dichiarazioni, anteprime, rumor, trailer e date d’uscita: ognuno di questi elementi (promotori dell’impossibile). […]
LA VISIONE MULTIDISCIPLINARE
Marco Mendeni
artista il cui linguaggio multidisciplinare, esito di un approccio ibrido, libero ed estremamente personale, genera una visione in continua evoluzione. Attingendo da ambiti differenti – dalla scienza alla musica, dall’archeologia ai new media – Mendeni, infatti, nelle sue opere predispone sempre lo spettatore a riformulare i codici narrativi e conoscitivi abituali che, tra finzione e ricordo, fantasia e memoria, evocano quelle suggestioni che, tramite i suoi vari interventi, dalle video-installazioni alle performance, dalla fotografia al disegno, alla pittura, riportano l’uomo ad interessarsi di un mondo invisibile.
Opening 29/5 h. 18.30
29/05_17/06 2017
lun_ven 10.00/13.00_16.00/19.00
sab e dom su appuntamento al +39. 02.654872
AMY D Arte Spazio
Via Lovanio 6, Milano
MM2 Moscova
+39.02.654872
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