Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

venerdì 17 febbraio 2017

Cercando fiori mai visti

La galleria d'arte contemporanea Intragallery ha il piacere di presentare la mostra di Roberto Caracciolo "Cercando fiori mai visti", a cura di Pia Candinas. Il vernissage è in programma sabato 25 febbraio 2017, dalle ore 11.00 alle ore 13.30, presso Intragallery (via Cavallerizza a Chiaia, 57, Napoli). La mostra sarà visitabile fino al 31 marzo 2017 dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, e il sabato dalle 10.30 alle 13.30.

Nato negli Stati Uniti nel 1960, Caracciolo vive e lavora a Roma. Le sue origini sono napoletane e francesi; come artista sono forse da rintracciare nella lontana Dinastia Tang (618-907) oppure nel poeta giapponese Saigyō  del dodicesimo secolo, autore del titolo scelto per questa mostra. Questi maestri orientali, inventori di un'arte della semplicità, della contemplazione della natura, del desiderio di purezza e dell'alternanza tra parola e silenzio, sono presenti in tutto il lavoro e nell'universo mentale di Caracciolo. 

Se le opere esposte in questa mostra - ovvero le pitture a olio su tela, gli acquarelli su carta e le sculture in ceramica montate sul muro - svelano l'interesse dell'artista per sottili aspetti fisici del mondo materiale, tuttavia la principale attenzione di Caracciolo è rivolta al trascendentale. Egli infatti fa appello al nostro spirito con un'arte che rivela la falsa dicotomia tra astrazione e figurazione.

Il processo creativo è spoglio, semplice e preciso. Non ci sono segreti nell'esecuzione dell'opera: ogni aspetto del processo pittorico è visibile allo stato nudo. Le pennellate sono fatte per essere visibili una per una. L’osservatore è invitato a essere testimone del modo preciso in cui la pittura a olio si posa sulla tela e in cui l'acquarello macchia ed entra dentro la tessitura della carta. La nostra attenzione è catturata e trattenuta da delicate striature e da infinite e calibrate gradazioni di tonalità. Gocce di colore si rivelano tracce di quell'istante passeggero, in cui l'artista mette a fuoco il suo pensiero nel mondo fisico.

Gli effetti casuali non si possono definire non pianificati, la geometria è rigida ma intuitiva e suggerisce il ritmo della natura. Anche i colori essenziali, ovvero il bianco, il nero, il rosso, il verde e il blu, sono usati in maniera parsimoniosa ma intensa allo stesso tempo e sembrano esistere in modo indipendente, come pietre in un giardino giapponese. Le vibrazioni cromatiche che emanano dalle opere di Caracciolo ci invitano a dedicare del tempo alla contemplazioni silenziosa.

Roberto Caracciolo è proteso verso la natura e la sua rappresentazione nell’arte, e nella poesia, che "da sempre parte mi aiuta e guida nel lavoro. Mi piace leggere poesie e trarne energia, che mi dia una scintilla da cui far partire un’idea, che sia l’origine di un’immagine". L'artista  si sente particolarmente vicino a Paul Celan, che reputa un poeta enigmatico e dolente. Come Celan, Caracciolo è un poeta della tonalità, del tocco, delle proporzioni raffinate, che esalta un mestiere antico e, a lui, sacro.

BREVE BIO
Roberto Caracciolo ha studiato al United World College of the Atlantic, nel Galles; all’Istituto d'Arte di Urbino; e alla New York Studio School. Dal 1982 al 1984 Caracciolo ha lavorato come aiuto scenografo per Dante Ferretti. Dal 1985 ha iniziato a mostrare la sue opere in gallerie private e in altre istituzioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero. Tra le sue mostre personali citiamo quelle presso la Galleria Belvedere e la Galleria Grossetti di Milano, la André Emmerich Gallery, la Earl McGrath Gallery e la Loretta Howard Gallery di New York e la Blancpain Stepczynski di Ginevra.

Roberto Caracciolo ha insegnato alla Loyola University Chicago di Roma, alla Cornell University Rome, alla New York University di Firenze, dal 2007 è professore di disegno e pittura presso la Temple University Rome Campus, dove collabora anche al programma del Master in Fine Arts; attualmente insegna anche alla School of Visual Arts a Roma e alla John Cabot University. Dal 2007 al 2010 è stato l’Arts Liaison dell’American Academy in Rome, dove ha curato una mostra personale di Betty Woodman nel 2010.

Nessun commento:

Posta un commento