Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

lunedì 31 ottobre 2016

Letizia Battaglia, La Fotografa e la Città - Palermo

Il 3 novembre alle ore 18,30 l’American Academy in Rome invita la grande fotografa siciliana Letizia Battaglia a raccontare, con il suo sguardo particolare la città di Palermo, nell’ambito del ciclo di incontri La Fotografa e la Città realizzato collateralmente alla mostra A View of One’s Own. Tre fotografe a Roma (fino al 27 novembre 2016).

La fotografa e fotoreporter, nata a Palermo nel 1935, ha dedicato gran parte della carriera a ritrarre la sua città natale. “Con Palermo c’è sempre stato un rapporto misto di rabbia e dolce disperazione. La vedo malata e mi fa arrabbiare,” afferma Battaglia. “Vorrei andarmene ma non ci riesco, la amo in maniera morbosa e ho ancora tante cose da fare nella mia città.” Molte delle sue foto analizzano il capoluogo siciliano nel suo periodo più buio, dilaniato dalle stragi interne degli anni ’70. Dopo aver testimoniato coraggiosamente per anni l’attacco della mafia alla società civile e il suo impatto sul tessuto urbano, ha scoperto che “improvvisamente, [ha] avuto un archivio di sangue.” Il suo impegno verso Palermo l’ha condotta anche a servire come Deputato all’Assemblea della Regione Sicilia e a giocare un ruolo determinante nel restauro del centro storico.

In questo intervento, che analizza i temi centrali della mostra "A View of One’s Own", Battaglia rifletterà sulla sua carriera ormai leggendaria come fotografa all’avanguardia di una delle più complicate e affascinanti città del mondo. La conferenza aderisce al programma Fuori Quadriennale (16° Quadriennale d’Arte) e alla XV edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma (MACRO, 21 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017).

A View of One’s Own: Tre fotografe a Roma. Esther Boise Van Deman, Georgina Masson, Jeannette Montgomery Barron" è una mostra a cura di Lindsay Harris, Peter Benson Miller e Angela Piga (fino al 27 novembre).

La mostra espone una selezione di fotografie di donne straniere che hanno vissuto a Roma per tre successive generazioni, tutte collegate in qualche modo all’American Academy in Rome.

Le foto di Van Deman e Masson fanno parte dell’Archivio della Fototeca dell’American Academy in Rome, che costituisce, attraverso gioielli come questi, uno strumento ed una risorsa preziosa per studiosi e amanti della fotografia nel racconto e nella documentazione della città di Roma. Il loro lavoro confronta aspetti della Città Eterna e le sue trasformazioni urbane nel corso di più di un secolo, dalla Belle Epoque ai nostri giorni. Allo stesso modo, traccia l’emergere della fotografia come mezzo indipendente esercitato da donne con un punto di vista distintivo, che si evolve passando dall’approccio documentaristico all’interpretazione di una visione in soggettiva che richiama anche ad una “espressione di genere”.

Il progetto si colloca nell’ambito di American Classics, una serie di appuntamenti promossi dall’American Academy in Rome che riconsiderano idee, testi, canzoni e immagini, i “classici” che definiscono ciò che dà senso alla parola “Americano”. In un immaginario sempre più internazionale che sta modificando i suoi centri del potere, i tropi che per lungo tempo sono stati identificati alla base dell’identità americana sono messi al centro di una nuova indagine, mettendo in discussione le verità culturali che gli americani ritenevano un tempo acquisite. Traendo ispirazione dalla sede dell’American Academy in Rome, questa serie ha l’obiettivo di comprendere l’americanità nel XXI secolo indagando la relazione tra gli ideali americani e il mondo antico, tra l’individualismo del XXI secolo e le immagini e l’architettura dell’impero. Esplora anche i modi in cui i tratti distintivi dell’identità americana evolvono una volta sradicati dagli Stati Uniti e messi a confronto con altre culture.


The American Academy in Rome, Via Angelo Masina 5, Roma

www.aarome.org

Letizia Battaglia, La Fotografa e la Città - Palermo

Il 3 novembre alle ore 18,30 il confronto è con la grande fotografa siciliana Letizia Battaglia. La conferenza di Letizia Battaglia aderisce al programma Fuori Quadriennale (16° Quadriennale d’Arte) e alla XV edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma (MACRO, 21 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017). La mostra sarà visitabile in via eccezionale dalle 17 alle 20.


Fino al 27 novembre 2016: A View of One’s Own: Three Women Photographers in Rome. Esther Boise Van Deman, Georgina Masson, Jeannette Montgomery Barron. Immagini della mostra http://bit.ly/2c02nkg

A cura di Lindsay Harris, Peter Benson Miller e Angela Piga

La mostra è visitabile ogni venerdì sabato e domenica dalle 16 alle 19

Contatti:
Marques McClary, Responsabile della Comunicazione, Tel: 212.751.7200, ext 342, m.mcclary@aarome.org

Santa Nastro, Rome Press Officer, Tel: +39 3928928522, s.nastro.ext@aarome.org




sabato 29 ottobre 2016

incircolarte: Mostra chi sei alla Key Gallery

incircolarte: Mostra chi sei alla Key Gallery: Mostra chi sei : a Milano un mix di 19 giovanissime donne creative, in una commistione di oggetti d’arte, design e artigianato Associ...

Mostra chi sei alla Key Gallery

Mostra chi sei: a Milano un mix di 19 giovanissime donne creative, in una commistione di oggetti d’arte, design e artigianato

Associazione Carmilla, in collaborazione con A little Market e REDROOM, presentano "Mostra chi sei": una selezione delle migliori donne creative provenienti da varie Regioni italiane, in una mostra collettiva che mira a promuovere la valenza estetica nel mondo artigianale

Dalla ceramica al fashion design, dalla pittura all’incisione del legno: il mondo dell’artigianato esce dalla sua zona di comfort e si mette in mostra a Milano dal 1 al 6 novembre presso la Key Gallery di via Pietro Borsieri 12 (MM Isola/Garibaldi).

In un mix tra oggetti d’arte, design e artigianato, Mostra chi sei è l’esposizione dedicata alla promozione dell’estetica nel mondo del “fatto a mano in Italia”, popolato da giovani autrici altamente creative che si sono messe in gioco nella realizzazione di oggetti d’arte, realizzati con vari mezzi e tecniche miste.

Per promuovere le eccellenze creative del territorio, A little Market (www.alittlemarket.it), sito per la vendita di prodotti artigianali fatti a mano in Italia, si fa promotore di un movimento in crescita sul mercato italiano: quello delle crafter, autrici di oggetti non solo funzionali, ma anche artistici, per portare l’essenza del “movimento crafter” al consumatore, rendendo noto l’altissimo tasso di creatività presente nelle opere realizzate. 

Il “movimento crafter” é una realtà che va oltre il semplice hobby del “fatto a mano”: é composto da creatività indipendente, fuori dai canoni, dedita a produzioni eclettiche e cariche di sensazioni antiche. 

Dal 1 al 6 novembre presso la Key Gallery saranno esposte 19 opere delle migliori autrici italiane del “movimento crafter italiano”: 


Valentina Amoroso - Come le Ciliegie
Giulia Amoruso - Juice for breakfast
Annalisa Benvenuti - Alisanna
Valentina Bertocchi - Le idee della Vale
Alice Canapa - Eilish Creations
Fabiana Canu - Fabroc
Lisa Di Sabato - Piccole Cose Handmade
Valentina Fiscarelli - Fridawer
Marianna Giulianelli - I Baccelli
Lucia Locatelli - La Gallina Rosita
Anna Marelli - Nigutindor
Antonella Palomizio - Pal
Fernanda Pietrarelli - Nanaif
Ilaria Prigione - I mostri di Ila
Elisa Scavazza - Frankie Fabrics 
Delia Segattini - Dezayeppa
Anna Springolo - Tamagocraft
Giulia Tosi - Insunsit
Clara Battello - Petit Pois rose




venerdì 28 ottobre 2016

Artemisia Gentileschi al Museo di Roma a Palazzo Braschi

COMUNICATO STAMPA 
Arriva nella Capitale una grande mostra romana dedicata a una delle artiste più appassionanti e amate dal grande pubblico, Artemisia Gentileschi: dal 30 novembre 2016 al Museo di Roma a Palazzo Braschi, magnifico edificio del XIX secolo, tra Piazza Navona e Corso Vittorio Emanuele II.

L’esposizione, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, nasce da un’idea di Nicola Spinosa, avvalendosi di un prestigioso comitato scientifico ed è curata dallo stesso Spinosa per la sezione napoletana, da Francesca Baldassari per la sezione fiorentina, e da Judith Mann per la sezione romana.

L’artista, nata a Roma nel 1593 e morta a Napoli nel 1653, protagonista di noti episodi drammatici e scandalosi, ha vissuto e lavorato principalmente in tre città: Firenze (dal 1613 al 1620), Roma (dal 1620 al 1626) e Napoli (dal 1626 al 1630). La mostra è un viaggio nella vita e nell’arte di Artemisia, con un approfondito esame degli scambi e delle influenze con gli artisti a lei vicini.

Frutto di un lunghissimo lavoro preparatorio, la mostra vanta prestiti da tutti i principali musei del mondo - dal Metropolitan Museum di New York, dal Museo di Capodimonte, dal Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut, dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze e dal Národní galerie v Praze di Praga -, ed opere straordinarie quali Giuditta che taglia la testa a Oloferne (Museo di Capodimonte), Ester e Assuero (Metropolitan Museum di New York), Autoritratto come suonatrice di liuto (Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut) e moltissime altre.

Accanto alle opere di Artemisia, anche quelle dei grandi protagonisti del ‘600 come Cristofano Allori, Simon Vouet, Giovanni Baglione, Antiveduto Grammatica  e Giuseppe Ribera.

Catalogo edito da Skira.
INFO MOSTRA 
Tel 06 0608 (tutti i giorni ore 9 - 21) 
www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it;  
@museiincomune #ArtemisiaRoma



giovedì 27 ottobre 2016

Fabio Mauri - Manipolazioni di cultura 1971-1975

In mostra allo Studio Barozzi - dal 27 ottobre 2016 al 31 gennaio 2017 - la serie completa “Manipolazione di Cultura” di Fabio Mauri.

Ebrea. Fabio Mauri
Questo vuole essere un omaggio alle due mostre realizzate dal grande artista e curate da Paolo Barozzi. Nel 1971 a Venezia presso la Galleria Barozzi ci fu la prima storica performance di “Ebrea”, in seguito a Milano “Zeichen.ung, perchè un pensiero intossica una stanza”, una mostra di di.segni, così definita dall'autore stesso. 

“Manipolazione di Cultura”, come spesso accade nella ricerca dell'artista, parla di potere, limitazione di libertà e, nello specifico, della violenza costrittiva del regime.

Si tratta di opere in cui la cui struttura è tripartita: nella parte alta c’è l’immagine fotografica tratta dalla documentazione storica del nazismo e fascismo; nel mezzo una base monocroma nera; in basso è posta la didascalia, in italiano e tedesco.

Come distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è? Come capire quando la realtà è manipolata? Quella di Mauri è una forma d'arte che ci trasporta in una dimensione diversa, le sue opere sembrano voler segnalare le tracce di un tempo in cui l'azione si è fatta ingovernabile e dunque sembra aver perso ogni senso. L'identità si dissolve suscitando nello spettatore molte domande, nei suoi lavori storia personale e storia collettiva si fondono in un flusso particelle elementari alla ricerca della consistenza dell'individuo.

Fabio Mauri - Manipolazioni di cultura 1971-1975
STUDIO PAOLO BAROZZI
Milano - dal 27 ottobre 2016 al 31 gennaio 2017
Corso Di Porta Nuova 42 (20124)
+39 0262086429 , +39 0262086429 (fax)
paolo.barozzi@alice.it
www.paolobarozzi.com




mercoledì 26 ottobre 2016

Giochiamo! Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco.

Dal 27 ottobre 2016 al 5 febbraio 2017 la Galleria Nazionale della Marche apre le porte a grandi e piccini per un viaggio a ritroso nel tempo con la mostra "Giochiamo! Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco."

Organizzata dalla Galleria Nazionale di Urbino con la prestigiosa collaborazione del Kunsthistorisches Museum e curata da Valentina Catalucci, la mostra racconta i due importanti periodi storici del Rinascimento e del Barocco attraverso un percorso inconsueto e originale di giochi, giocattoli e passatempi che si diffusero dal Quattrocento al Seicento in tutta Europa.

L’esposizione, realizzata da Arthemisia Group, comprende carte da gioco, scacchiere, libri, giocattoli, dipinti ed incisioni provenienti da prestigiose collezioni austriache, tedesche e italiane. Insieme a rappresentazioni di scene di gioco come il quadro con la Partita a scacchi di Giulio Campi di Palazzo Madama a Torino, alcune opere molto rare trasportano il visitatore in un mondo “ludico” che fin dall’inizio sorprende per la sua preziosità: sono per esempio di grande impatto la Scacchiera cinquecentesca con figure di scacchi tuffate nell’oro e nell’argento dello Schloss Ambras di Innsbruck oppure la scatolina intarsiata in avorio contenente giocattoli in miniatura conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna (Kunstkammer), solo per menzionare alcune delle opere più interessanti.

Nel 1500 Montaigne (1533-92) sosteneva che “i giochi dei fanciulli non sono giochi e bisogna giudicarli come le loro azioni più serie”.

Considerato come la prima forma di espressione della creatività, il gioco è stato da sempre argomento di interesse da parte dei più illustri pensatori che ne hanno affermato il ruolo educativo nelle diverse epoche.
Fin dall’antichità i bambini avevano a disposizione numerose opportunità di gioco legate alla vita all’aperto e all’utilizzo di materiali facilmente reperibili in natura. Nel Rinascimento si afferma la convinzione che il gioco non sia soltanto svago ma un impegno serio, con traguardi da raggiungere e uno strumento educativo che permetta al bambino di diventare grande. Nelle case della nobiltà ai giovani erano riservati determinati giochi utili alla costruzione del proprio avvenire: alle ragazze bambole di stoffa e piccoli utensili per la casa, ai ragazzi figurine di legno, di ceramica e di piombo, riproducenti cavalieri e fanti. Giochi di tattica come scacchi, dama e filetto aiutavano a elaborare strategie poi applicabili in campo militare. Nel pieno spirito del Rinascimento, nelle cosiddette “camere delle meraviglie” di palazzi e castelli si ospitavano sempre più spesso giochi realizzati con grande maestria e ingegno, compresi mazzi di carte dipinti a mano o curiosità.

La mostra "Giochiamo! Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco" racconta attraverso le opere esposte come da sempre per i bambini esista un confine sottile tra realtà e fantasia e come giocando ci si alleni a diventar grandi.


Orario di apertura
Da martedì a domenica: dalle 8:30 alle 19:15 con chiusura biglietteria alle ore 18:15
Lunedì: dalle 8:30 alle 14:00 con chiusura biglietteria alle ore 13:00
Giorni di chiusura: 25 dicembre, 1 gennaio

Biglietteria e prenotazioni
T: +39 0722 322625
Mail: ducale@gebart.it

Sito web:
www.gallerianazionalemarche.it







martedì 25 ottobre 2016

Spazio Menexa presenta la mostra Quasi altrove di Angelo Marinelli

Nell’ambito di Rome Art Week, la settimana dell’arte contemporanea a Roma, Spazio Menexa espone le opere di Angelo Marinelli che fa delle sue fotografie dei veri e propri quadri.

L’artista propone uno sguardo su una Roma del futuro presa ad icona del processo di disillusione dalla società moderna, Roma che abbandonata a se stessa restituisce l’immagine di una città, ricca di controsensi, in bilico tra l’essere urbana e rurale.

Le immagini che Angelo Marinelli ci mostra sono il racconto di una città che improvvisamente si trova quasi completamente disabitata, abbandonata a se stessa e ai pochi rimasti. Una città che non avendo più senso di esistere come Urbe e come metropoli inizia a subire, nell’abbandono, un processo di trasformazione; quasi come risposta al bisogno del cittadino che va via di 
tornare ad una vita fatta di cose semplici e naturali, ad una vita rurale.
 Quasi altrove vuole essere la documentazione di una Roma del futuro, deserta e dove il monumento e l’architettura ridiventano pietra, cemento e polvere senza alcuna valenza storica o stilistica.

Il progetto Quasi Altrove è stato finalista del premio Under 40 indetto da Fondazione Modena ed è appena rientrato dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo. Nel lavoro in mostra allo Spazio Menexa l’occhio di Angelo Marinelli è capace di ritrovare la bellezza attraverso un altro modo di vedere la realtà, riaccendendo quel gusto per l’enigma nascosto dietro le cose quotidiane. La sua ricerca ha qualcosa di omerico a cui si aggiunge una discreta dose di malinconia, ciò trasforma ogni fotografia in un ambiente metafisico fermo nella memoria ed anzi è proprio quest’ultima che auto-generandosi nella mente dello spettatore assorbe la visione facendola propria.

La mostra verrà inaugurata il 28 ottobre e rimarrà in visione fino al 18 novembre, è la sesta mostra che rientra nel progetto Salto_nel_buio di Spazio Menexa, un progetto che “affronta la condizione che l’individuo si trova ad affrontare oggigiorno e la sensazione che dà la situazione mondiale di una totale incertezza nel futuro”. Marinelli indaga il futuro elaborando ciò che la struttura della città ci comunica senza la presenza umana, ma potrebbe sopravvivere questa struttura senza manutenzione e lasciando che la natura si riappropri del territorio inglobando ed ingoiando la testimonianza del passaggio dell’uomo?

Rimaniamo a Roma ma Quasi altrove, un posto che comunque mantiene la propria identità e con forte personalità determina la propria esistenza e la propria realtà.


Dal 28 ottobre al 18 novembre 2016
Testo critico Micol Di Veroli
Vernissage Venerdì 28 ottobre 2016 | ore 19:00


Spazio Menexa
Arte Contemporanea
[a] Via di Montoro, 3 - 00186 Roma
[t] +39 0666019323
[o] Lun-Ven 10:00-19:00
[w] www.spaziomenexa.it






lunedì 24 ottobre 2016

The long trip home (A Disney movie)

Palazzo Velli Expo annuncia l'inaugurazione di The long trip home (A Disney movie), la personale di BUSCO - duo pittorico neoespressionista costituito da Massimo Buccilli e Massimo Scognamiglio - che si terrà mercoledì 26 ottobre presso la storica sede, in P.zza S.Egidio 10. a partire dalle 18.

"L'occasione arriva solo a chi è ben preparato" . L'inciso risale a Spinoza, considerato tra i maggiori pensatori razionalisti del XVII sec. Ed è proprio l'occasione giusta ad aver favorito l'incontro perfetto da cui nasce BUSCO, duo artistico formato da Massimo Buccilli & Massimo Scognamiglio. Inventando un nome ad hoc, i due artisti - entrambi con una solida carriera alle spalle - danno alla luce un nuovo individuo artista, un'identità riunita nell'Io che va oltre e completa l'idea del noi. Nulla di più lontano però dal razionalismo del filosofo olandese. L'artista BUSCO è per sua natura un'entità irrazionale ed istintuale, che fa della dualità la sua cifra portante.

Siamo in presenza di un sortilegio estetico, che scaturisce da una temperie di sciamanesimo. Quella di BUSCO è una pittura incosciente: guardare Massimo Buccilli e Massimo Scognamiglio dipingere fa pensare di essere a teatro. Sono dentro la tela e non davanti a essa.
BUSCO sembra aver subìto qualche trauma e a finire sulla tela è il processo psichico, l'elaborazione dello shock. "Solo nei quadri mettiamo ogni cosa al posto giusto".

Buccilli e Scognamiglio si incontrano nella sala d'attesa di uno studio psicoanalitico, laddove occorre affrontare dei percorsi complessi per tornare alla propria "casa" interiore.

The long trip home (A Disney movie) - Il lungo viaggio verso casa (un film Disney) - titolo di uno tra i principali dei lavori esposti, da il nome alla mostra stessa. Quaranta opere - carta su tavola - venti delle quali di grandi dimensioni, a costituire la prima importantissima mostra antologica.
Elemento catalizzatore del processo creativo è la musica, che attinge dal repertorio del rock strumentale psichedelico e il kraut rock tedesco.

"In un ipotetico gioco del riscontro - sottolinea il critico Nicolas Ballario - emergono Franz Kline, Georg Baselitz, A.R Penk e Francesco Clemente. BUSCO ha molte rispondenze, ma vede la sua grande forza nel non aver modelli. " I curatori sono Nicolas Ballario, critico e giornalista e Katy Spurrell, dalla trentennale esperienza come direttore scientifico di mostre intenrazionali.

MASSIMO BUCCILLI
Nasce a Roma nel 1954. Pittore e scultore è stato protagonista di numerose mostre personali, come quella di Palazzo Collacchioni di Capalbio o presso la sede nazionale del CNR a Roma.
Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, tra queste la Fondazione Roma. La sua ultima mostra al Pastifcio Cerere di Roma ha raccolto un successo straordinario, avendo egli realizzato opere andate sell out il giorno stesso dell'esposizione. Dal 2015 ha iniziato la sua collaborazione con Massimo Scognamiglio e firma le sue opere BUSCO.

MASSIMO SCOGNAMIGLIO 
Artista, fotografo, Massimo Scognamiglio è riconosciuto come un pioniere del digitale in Italia. Da oltre vent'anni ricopre ruoli di spicco nella creazione e nella comunicazione.
. Dopo tre anni in California, si trasferisce a Parigi dove ha trascorso 2 anni lavorando come fotografo e pittore.
. Creatore vulcanico di immagini, non ha mai smesso di studiare arte e di praticare la fotografia, con anagogico e strumenti digitali.
. Ha esposto come pittore, fotografo e artista digitale in gallerie private e musei pubblici tra i quali : Palazzo delle Esposizioni di Roma (museo pubblico), Museo Pecci di Prato (museo pubblico).
chiuso 24, 25, 26 e 31 dicembre 2016, 1 gennaio 2017
Domenica 6 novembre, 27 novembre, 18 dicembre visite guidate gratuite alla mostra con il curatore ore 16



sabato 22 ottobre 2016

People and other di Marco Lombardo alla Fonfazione di Ca' La Ghironda

Dal 23 ottobre all'undici novembre 2016 presso la Fonfazione di Ca' La Ghironda si terrà la mostra personale di Marco Lombardo,  "People and other". Si potranno osservare gli innovativi e originali lavori di fotografia concettuale dell'artista.


"Questa mattina, 23/02/2016 ho conosciuto e osservato,con la partecipazione di un amico Artista, le opere fotografiche di Marco Lombardo. Sono sperimentazioni fotografiche che per la tecnica di realizzazione attualissima ci propongono rapporti concettuali nella nuova contemporaneità artistica. Questo nuovo modo di proporre opere fotografiche pone l’Artista in un posto all’avanguardia nel mondo della fotografia contemporanea. L’Artista è un riflessivo che ha origini dalla propria terra nativa. Le sue opere parzialmente velate, comunicano e dialogano col mondo, e stigmatizzano la positività del suo pensiero. L’Artista multimediale concettuale dialoga con la metafisica pop e con un surrealismo emiliano, la prima perché in certe opere ho intravisto l’idea di un manifesto; il secondo perché mi fa rammentare opere di Bruno Vidoni del Centro Fotografico Ferrarese. L’Artista appare come un combattente che unisce l’uomo e il suo orizzonte, e dispensa stimoli energetici positivi. Le Sue sono immagini che contemplano il tempo e lo spazio in cui viviamo. Egli spinge le sue percezioni oltre i limiti del reale, riproducendo verità che legano insieme sogni e realtà." - Prof. Francesco Martani

Marco Lombardo - People and other
FONDAZIONE DI CA' LA GHIRONDA - MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Zola Predosa (BO) - dal 23 ottobre all'undici novembre 2016
Via Leonardo Da Vinci 19 (40069)
+39 051757419 , +39 0516160119 (fax), +39 3474178940
info@ghironda.it
www.ghironda.it




venerdì 21 ottobre 2016

Teatri aperti in tutta Italia

Sabato 22 ottobre sarà il giorno di “Teatri aperti”, iniziativa promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dall’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, in collaborazione con SIAE.

In tutta Italia più di 100 teatri apriranno le loro porte al pubblico per iniziative gratuite di vario genere: dagli spettacoli di teatro e danza ai concerti e alle opere liriche, dalle visite guidate alle prove aperte, dagli incontri con registi e artisti ai laboratori, e poi convegni, letture, conferenze e molto altro.






Rome Art Week 2016

Sta per partire la prima edizione di Rome Art Week [RAW], settimana capitolina dedicata all'arte contemporanea. Dal 24 al 29 ottobre 2016 sono previsti oltre 450 appuntamenti da non perdere, promossi da più di 300 aderenti all'iniziativa. Gli artisti apriranno ai visitatori le porte dei propri studi, o di uno spazio di riferimento, per mostrare la loro ricerca e, in alcuni casi, coinvolgerli nel lavoro creativo e gli spazi espositivi - Istituzioni, Fondazioni, Gallerie, Associazioni e Strutture Polivalenti - organizzeranno uno o più eventi (vernissage, visite guidate, videoproiezioni, talk critici, conferenze, performance, etc.) per presentare e promuovere al pubblico la loro "visione" dell'arte contemporanea.



Durante la settimana sono previsti quattrocentocinquantatre appuntamenti da non perdere, promossi da centoventiquattro strutture e da duecentodieci artisti.

Completano l'offerta di RAW i quindici Punti di Vista, percorsi suggeriti attraverso gli eventi della manifestazione da influenti professionisti del settore. Hanno aderito all'iniziativa: Giovanni Albanese, Bruno Aller, Antonio Arévalo, Paolo Balmas, Lorenzo Canova, Alberto Dambruoso, Daniela Fonti, Raffaele Gavarro, Roberto Gramiccia, Alfredo Pirri, Ilaria Schiaffini, Saverio Verini, Mike Watson, Shara Wasserman e Claudio Zambianchi.

Il sito romeartweek.com sarà il riferimento, costantemente aggiornato, per seguire tutti gli appuntamenti tramite il calendario degli eventi e la mappa interattiva dei luoghi da visitare, le informazioni sugli spazi espositivi e gli artisti aderenti. I partecipanti, infatti, hanno a disposizione una scheda biografica - che rimarrà visibile sino all'edizione successiva della art week, creando così una mappatura degli artisti e delle gallerie di Roma - e le schede evento, esplicative delle iniziative promosse in occasione della RAW 2016. Inoltre, in tutte le strutture che partecipano alla manifestazione e in altri punti di distribuzione nella città saranno disponibili gli stampati del programma di Rome Art Week.

La manifestazione è senza scopo di lucro e ogni evento sarà a totale titolo gratuito.

Rome Art Week e un'iniziativa artistica promossa da KOU - Associazione no profit per la promozione delle Arti visive, con il patrocinio della CIU - Confederazione di Unione delle Professioni intellettuali, dell'Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell'Arte in Roma, dell'Assessorato alla crescita culturale del Comune di Roma e della Regione Lazio. RAW è inoltre partner degli eventi del "Fuori Quadriennale" 16a Quadriennale d'arte.



giovedì 20 ottobre 2016

Forma ed evento. Fare e pensare l’arte in Giappone

"Forma ed evento. Fare e pensare l’arte in Giappone" è il tema del primo appuntamento (27.10.2016 – Ore 20.30) di Public Program|Kishio Suga, che prende spunto dalla mostra “Situations” che si sta tenendo presso l'Hangar Bicocca.

Partendo da cinque concetti chiave alla base dell’opera di Kishio Suga – cosa / mono; interdipendenza / izon; campo / ba; esserci / aru; natura / shizen – il filosofo Marcello Ghilardi, studioso di Filosofia ed Estetica dell’Asia Orientale, analizzerà alcuni tratti caratteristici del contesto artistico giapponese, che si sviluppa tra i poli di innovazione e tradizione, riflessione filosofica e pratica artistica.

Marcello Ghilardi è ricercatore in Estetica presso l’Università di Padova, è membro di “Orbis Tertius”, gruppo di ricerca sull’immaginario dell’Università di Milano-Bicocca, e visiting scholar presso l’Universita di Sendai in Giappone. Tra le opere dedicate all’estetica giapponese: Cuore e acciaio (2003); Una logica del vedere (2009); Arte e pensiero in Giappone (2010); Filosofia nei manga (2011); L’estetica giapponese moderna (2016).

Public Program|Kishio Suga è una serie di incontri e proiezioni dedicati ad approfondire tematiche e spunti presenti nel lavoro di Kishio Suga. Il programma metterà in connessione le opere della mostra con temi quali il pensiero buddista e zen, l’importanza del movimento Mono-ha (Scuola delle Cose) e la sua relazione con altri movimenti artistici in USA ed Europa, la cultura giapponese e la sua relazione profonda con la natura.


Ingresso libero fino a esaurimento posti




mercoledì 19 ottobre 2016

The Missing Link di Michele Gabriele a cura di /77

Dal 29 novembre 2016 al 31 gennaio 2017 la Fondazione Adolfo Pini presenta per la prima volta un progetto site specific realizzato all’interno delle proprie sale - The Missing Link di Michele Gabriele a cura di /77 – con una serie di interventi artistici sulle vetrine della casa museo. Una collaborazione resa possibile grazie alla supervisione di Adrian Paci, da cui è nato l’incontro tra la Fondazione e l'artist run project /77, due realtà molto diverse ma accomunate dalla reciproca volontà di promuovere giovani artisti. 


Proprio con il recente ingresso di Adrian Paci nel comitato scientifico, la Fondazione Adolfo Pini ha infatti ampliato ulteriormente il suo impegno verso i giovani attraverso un nuovo percorso dedicato all’arte contemporanea, con l’obiettivo di porsi quale nuovo luogo di incontro e valorizzazione della scena dell’arte giovanile a Milano. Rientra in quest’ambito anche il progetto promosso dalla Fondazione Adolfo Pini in collaborazione con /77, che sancisce ancora una volta l’attenzione rivolta ai giovani, cui l’Istituzione dedica da sempre particolare impegno nel campo della musica, della letteratura e, oggi, anche dell’arte. “Partendo dalle vetrine della Fondazione Adolfo Pini, il mio è un tentativo di spostarmi quanto più in avanti e indietro nel tempo, trasformando lo spazio stesso in un onirico ambiguo paradosso spazio temporale” afferma l’artista Michele Gabriele. “Immagino l'installazione come un trittico, immobile ma in tensione.

Le opere si mostreranno come reliquie di loro stesse e allo stesso tempo come proiezioni nel futuro. Fonte di ispirazione saranno le reliquie conservate nei musei e i sistemi per mantenerle intatte. Fonderò questi due riferimenti arbitrariamente nel corpo delle mie opere”.

 /77 è un collettivo di artisti composto da Giulia Ratti, Alessandro Moroni, Nicole Colombo e Luca Loreti. L'intento del collettivo è di realizzare collaborazioni e progetti che coinvolgano giovani artisti. L'interesse principale è quello di stimolare un dibattito collettivo sulla pratica artistica anche e soprattutto al di fuori dell’ambito espositivo. L'obiettivo è comprendere e andare incontro alle esigenze dei giovani artisti offrendo loro la possibilità di sviluppare progetti che permettano loro di approfondire in modo significativo la propria ricerca. /77 si propone quale miglior contesto possibile dove mostrare, documentare, progettare, confrontarsi e discutere del proprio lavoro. Gli interessi principali del collettivo sono la sperimentazione e la ricerca. Il lavoro di /77 consiste nella creazione di un network fra artisti, opere e istituzioni, in grado di mantenere sempre vivo il dibattito sull’arte contemporanea e sull’attualità. 

Michele Gabriele 
Nasce il 10 Agosto 1983 a Fondi (LT) e studia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel corso di Alberto Garutti, dove si laurea nel 2007. Nel 2004 vince il 1° premio nella rassegna d’arte contemporanea Salon I°, promossa dall’Accademia di Belle Arti di Brera e dedicato a giovani artisti alle primissime esperienze. Dal 2008 collabora con l’associazione d’Arte contemporanea Cherimus, in Sardegna. Da qui nasce il suo interesse per gli Artist Run Spaces, e mostra il suo lavoro collaborando con alcuni di essi. Nel 2011, con la sua prima mostra personale “Ka hi ki”, da Lucie Fontaine, (Milano), e poi da GumStudio (Carrara), Superfluo Project (Padova), Crac, (Cremona) con Lucia Leuci. fino a Artissima Lido nel 2011, e “Le Associazioni libere” alla Dena Foundation a La Maison Rouge (Parigi); “In Other Words”, NGBK and Kunstraum Kreuzberg / Bethanien (Berlino); ”Artist Run Space International Show”, SPACE BAR, (Taegu), South Korea; e nel 2015 con la sua personale “DENISE” da Tile a Milano. Tra le ultime mostre (2015/2016), ricordiamo: “Body Holes” By New Scenario, 9° Biennale di Berlino; “Aujourd'hui je dis oui” Galeria da Boavista, (Lisbona); “On Screen and Off” by Domenico De Chirico, Bid, (Milano); “No Need to Hunt, Just Wait for the Roadkill”, Store, (Dresda); “Good time and Nocturnal news #3”, Overgarden, (Copenhagen); “#vaporfolk #hollyvoodoo #digitalnaive”, Lust, (Vienna); “Time Dreaming Itself”, Barriera, (Torino). 

Fondazione Adolfo Pini 
Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini (1920-1986), la Fondazione che porta il suo nome ha sede a Milano nell’elegante palazzina di fine Ottocento in corso Garibaldi 2. Oltre ad Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu una figura chiave nella formazione culturale del nipote, guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria dello zio con l’obiettivo di promuoverne e valorizzarne l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio, offerte formative e altre iniziative. Essa promuove inoltre anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e appassionato d’arte, rappresentando una perfetta sintesi di cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse dalla Fondazione Adolfo Pini vi è il Circolo dei Lettori, a cura di Laura Lepri, Storie Milanesi, a cura di Rosanna Pavoni e nuovi progetti dedicati all’arte contemporanea a cura di Adrian Paci. 

The missing link
Un progetto di Michele Gabriele
 A cura di /77 
29 novembre 2016 - 31 gennaio 2017 

orari: da lunedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00 

Ingresso gratuito 
Fondazione Adolfo Pini
 Corso Garibaldi 2, Milano
 Tel. 02 874502
 www.fondazionepini.it 


Ufficio stampa
Fondazione Adolfo Pini
ddl studio T +39 02 8905.2365
Alessandra de Antonellis E-mail: alessandra.deantonellis@ddlstudio.net
T 339 3637.388 
Laura Cometa E-mail: laura.cometa@ddlstudio.net 
T 3271778443




martedì 18 ottobre 2016

Advanced Communication

Advanced Communication, convegno a cura di Eugenia Romanelli
Firenze, 18-19 novembre 2016
NEMECH – New Media for Cultural Heritage | MICC – Media Integration and Communication Center | Università di Firenze
Sede: Le Murate. Progetti Arte Contemporanea

La due-giorni dedicata alle nuove forme di comunicazione, socializzazione e informazione ha l’obiettivo di aggiornare professionisti del mestiere e addetti ai lavori, ma anche appassionati e cybernautisolitari, sulle nuove tecniche di creazione, confezione e distribuzione dei contenuti da comunicare, siano essi prodotti, servizi, notizie, progetti, appuntamenti o opinioni. Una sessione, inoltre è dedicata nello specifico alla comunicazione dei beni culturali e museali.

Il punto è: come rendere virale ciò che desidero diventi virale, ossia raggiunga il maggior numero possibile di persone, utenti, clienti, cittadini? Come rendere notiziabile un fatto in rete? Come usare l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie al servizio dei contenuti?

Stiamo parlando delle tecniche usate dai nuovi politici internazionali, dalle aziende più innovative, dai blogger e dagli opinion leader più quotati, dalle testate digitali più lette al mondo, dai motori di ricerca stessi, e dai social network. Stiamo parlando di contemporaneità. 

Venerdi 18 novembre
ore 10-13.30
Musei e Beni Culturali: come comunicare
ore 15-19
Intelligenza artificiale e copyleft: l’algoritmo come contenuto e i nuovi diritti d’autore

Sabato 19 novembre
ore 10-13.30
Posizionare i contenuti in rete: tra business e copywriting
ore 15-19
Il deep-web e gli open data

Durante le due giornate interverranno:

Rory Cappelli, giornalista di La Repubblica e membro di ONA (Online News Association)
Giovanni Carta, giornalista, responsabile comunicazione di MUS.E
Benedetta Ciampa, avvocato specializzato in diritti d’autore digitali
Filippo Giunti, pubblicitario
Marco Magrini, giornalista
Teresa Masterson, corrispondente per il sito di NBC
Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta. Grazie al suo lavoro è nata la collaborazione tra WikiLeaks e L’Espresso
Paolo Mazzanti,  assistant researcher MICC/NEMECH Università di Firenze e coordinatore MuseiEmotivi
Elisabetta Stefanelli, capo cultura Ansa
Valentina Turchetti, web copywriter

Per info e iscrizioni http://nemech.unifi.it/convegno-advanced-communication/

lunedì 17 ottobre 2016

BOOM! 60 Era arte moderna

Il Museo del Novecento con Electa presenta “BOOM! 60 Era arte moderna”, a cura di Mariella Milan e Desdemona Ventroni, con Maria Grazia Messina e Antonello Negri

Una mostra – promossa dall’Assessorato alla Cultura di Milano – dedicata all’arte in Italia, tra i primi anni Cinquanta e i primi Sessanta, e alla sua “presenza” mediatica nei più popolari canali di comunicazione: i rotocalchi, giornali e riviste di attualità illustrata.

È l’Italia del “boom”, in cui i “rotocalchi” – Epoca, Le Ore, L’Europeo e tanti altri – raggiungono le loro massime tirature, diventando lo specchio fedele della mentalità e delle aspirazioni collettive. I temi dell’arte – dalle polemiche sull’astrattismo e sui nuovi materiali, al genere sempre amato del ritratto fino alla rappresentazione degli artisti di successo – vi si intrecciano con la presenza di celebrità del cinema, della tv, della canzone. D’altro canto si affacciano da protagonisti il mercato e il collezionismo, in linea con lo spirito del “miracolo”, in nome del quale l’arte sembra destinata a entrare, come il frigorifero e la lavatrice, nelle case di tutti.

Nell’allestimento di Atelier Mendini circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica dialogheranno con le pagine delle riviste e con filmati televisivi e cinematografici, che trasformano gli artisti in veri e propri divi: dall’immortale Picasso a Bernard Buffet, “il pittore in Rolls Royce”, all’epoca protagonista delle cronache d’arte e del gossip. Una ricca sezione documentaria presenterà le riviste e i loro modi di raccontare l’arte, dalle copertine alle inchieste, dalle rubriche di critica alla pubblicità, dal fotogiornalismo alla satira.

Boom 60! Era Arte Moderna
MUSEO DEL NOVECENTO
Milano - dal 17 ottobre 2016 al 12 marzo 2017
Piazza Del Duomo (20122)
+39 0288444061
c.museo900@comune.milano.it
www.museodelnovecento.org



domenica 16 ottobre 2016

L’ingresso nel labirinto di Arnaldo Pomodoro dal 18 ottobre 2016 in distribuzione

con-fine edizioni annuncia l’uscita del nuovo libro “L’ingresso nel labirinto di Arnaldo Pomodoro”, realizzato in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, in diffusione dal 18 ottobre 2016 nell’ambito delle iniziative organizzate per i 90 anni del grande maestro della scultura italiana.

Il volume nasce dall’idea di documentare per la prima volta in maniera esaustiva la sua monumentale opera ambientale Ingresso nel labirinto (1995-2011). Non una monografia in senso tradizionale ma piuttosto un libro “fresco” e agile, dove le immagini e le parole si fondono in una narrazione originale, accattivante e non accademica.

La prefazione di Aurora Donzelli (Professore associato di antropologia linguistica al Sarah Lawrence College di New York) introduce dal punto di vista storico-antropologico al labirinto, “luogo dove perdersi e dove, forse, ritrovarsi, (i cui) reticoli, siano essi grovigli caotici e contorti o giochi di incastri geometrici, mirano a creare uno spaesamento, al tempo stesso inquietante e salvifico”. L’interconnessione di spazio e tempo, dimensione costitutiva del labirinto, nell’opera di Pomodoro si traduce in proliferazione di piani temporali capaci di dilatare e trasformare la fisicità dello spazio stesso.

Presentandosi come un testo multidimensionale e poliedrico, l’opera alimenta l’immaginazione e Gino Fienga (editore e curatore) esprime la sua interpretazione con un vero e proprio racconto visionario: tutto si svolge in una notte in cui il protagonista intraprende il suo viaggio “verso la montagna dei cedri”, ovvero verso se stesso, attraverso la mente labirintica dell’artista (forse un po’ la sua). In questo percorso è accompagnato dalla voce-guida di Ulrica, misteriosa figura di borgesiana memoria che, quasi in un dialogo continuo fra cuore e mente, cerca di far comprendere al viaggiatore gli ambienti che incontra in una notte piena di arcane atmosfere e magiche alchimie.  

A Federico Giani (Curatore della Fondazione Arnaldo Pomodoro) il compito di raccontare la storia dell’opera nell’arco di sedici anni; un work in progress in cui le esperienze dell’artista si sedimentano eppure alimentano riflessioni in divenire e trasformazioni. Una “grande costruzione arcaizzante” dice Pomodoro che, da sempre affascinato dai segni primordiali degli Ittiti e dei Sumeri, ha voluto dedicare questo lavoro a Gilgamesh, il primo (2000 a.C. circa) grande testo poetico e allegorico sull’esperienza umana. 

Ingresso nel labirinto viene documentato da Giani nelle sue tappe evolutive con citazioni del maestro e dei critici e storici dell’arte che lo hanno accompagnato, a partire dalla prima presentazione del 1995 alla Galleria Marconi di Milano, alla mostra “La culla di Babilonia”, poi a “Sculture per San Leo e Cagliostro” del 1997, nel Palazzo Mediceo di San Leo, fino alla collocazione negli spazi milanesi dell’ex Riva-Calzoni in via Solari 35, il capannone industriale che Pomodoro utilizza prima come laboratorio per la realizzazione della spirale Novecento destinata all’EUR di Roma, e poi dal 2005 al 2011 come sede espositiva della Fondazione. Qui la creazione assume la sua forma definitiva e viene inaugurata il 22 novembre 2011.

L’opera è tuttora visitabile su appuntamento
(info e prenotazioni: didattica@fondazionearnaldopomodoro.it).

con-fine edizioni è una casa editrice “di arte e cultura” che fonda le sue basi sulla serietà e sulla qualità delle pubblicazioni, sulla coerenza del progetto editoriale e sul consolidamento di un’immagine riconoscibile e apprezzabile sul piano ideologico e culturale.
La dimensione di contenuto, insieme all’attenzione estetica sono quindi gli elementi qualificanti delle proposte editoriali che si muovono dall'Arte Contemporanea alla Storia, dalla Poesia alla Narrativa, sempre alla ricerca di proposte uniche ed originali che rendano ogni libro un piccolo e prezioso oggetto da desiderare e custodire.

L’INGRESSO NEL LABIRINTO di Arnaldo Pomodoro
con-fine edizioni
Pubblicazione 18 ottobre 2016
ISBN 978-88-96427-76-7
Prefazione Aurora Donzelli
Autori Gino Fienga, Federico Giani
Pagg. 96 / immagini colori
Prezzo € 12
Genere arte contemporanea
Italiano
 #ingressolabirinto

UFFICIO STAMPA
Alessandra Zanchi M 328 2128748
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La fine del mondo inizia al Centro Pecci


In occasione della sua riapertura, il Centro Pecci presenta la mostra "La fine del mondo", a cura del direttore Fabio Cavallucci con la collaborazione, oltre che del team interno, di un nutrito gruppo di advisor internazionali.


Attraverso le opere di oltre 50 artiste e artisti internazionali e con un allestimento che si estende sull'intera superficie espositiva del museo di oltre 3000 metri quadrati, la mostra si configura come una specie di esercizio della distanza, che spinge a vedere il nostro presente da lontano.


Artisti: Adel Abdessemed, Jananne Al-Ani, Darren Almond, Giovanna Amoroso & Istvan Zimmermann, Anonimi del paleolitico inferiore, Anonimo del paleolitico superiore, Aristide Antonas, Riccardo Arena, Kader Attia, Francis Bacon, Babi Badalov, Fayçal Baghriche, Francesco Bertelè, Rossella Biscotti, Björk, Umberto Boccioni, Kerstin Brätsch, Cai Guo-Qiang, Julian Charrière & Julius von Bismarck, Ali Cherri, Analivia Cordeiro, Isabelle Cornaro, Vincenzo Maria Coronelli, Hanne Darboven, Pippo Delbono, Marcel Duchamp, Marlene Dumas, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Federico Fellini, Didier Fiuza Faustino, Lucio Fontana, Carlos Garaicoa, Adalberto Giazotto, Arash Hanaei, Camille Henrot, Thomas Hirschhorn, Joakim, Polina Kanis,Tadeusz Kantor, Tigran Khachatryan, Robert Kusmirowski, Andrey Kuzkin, Volodymyr Kuznetsov, Suzanne Lacy, Ahmed Mater, Boris Mikhailov, NASA, Henrique Oliveira, Lydia Ourahmane, Pëtr Pavlensky, Gianni Pettena, Agnieszka Polska, Pablo Picasso, Pussy Riot / Taisiya Krugovykh, Qiu Zhijie, Józef Robakowski, Batoul S'Himi, Fari Shams, Santiago Sierra, Hiroshi Sugimoto, Luis Urculo, Emmanuel Van der Auwera, Ekaterina Vasilyeva & Anna Zubkova, Andy Warhol, Ingrid Wildi Merino, Andrzej Wróblewski, Alik Yakubovich, David Zink Yi






sabato 15 ottobre 2016

Prossime mostre al MAN

Alessandro Pessoli. The Neighbors

21.10.2016
Forte di una radicata convinzione nelle possibilità della pittura, Alessandro Pessoli (Cervia, 1963) ha sottoposto il mezzo pittorico a oltre trent’anni di rivisitazioni teoriche e formali. Il suo ricco linguaggio visivo trova corrispondenza in un'altrettanto ricca pluralità di materiali e tecniche: dall’inchiostro su carta fino al cinema animato. “The Neighbors”, a cura di Nicola Ricciardi, e' la sua prima personale in un museo italiano.



Soggettivo - Primordiale. Espressionismo tedesco

21.10.2016
Il museo MAN è lieto di annunciare l'imminente apertura della mostra "Soggettivo - primordiale", a cura di Tayfun Belgin e Lorenzo Giusti. In esposizione oltre cento opere dell'espressionismo tedesco provenienti dalla collezione dell’Osthaus Museum di Hagen. Inaugurazione Venerdì 21 ottobre, ore 19.00.




MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 - 08100 Nuoro
tel +39.0784.252110
Orari: 10:00 - 13:00 / 15:00 - 20:00 (Lunedì chiuso)
info@museoman.it




venerdì 14 ottobre 2016

Italian Council - Una nuova struttura per sostenere l’arte contemporanea nazionale.

“Nasce una nuova struttura per sostenere l’arte contemporanea nazionale. Sull’esempio del British Council e della Mondriaan Fonds, questa realtà opererà in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e la rete mondiale degli Istituti Italiani di Cultura  sia per incrementare le collezioni pubbliche attraverso la promozione e l’acquisizione di opere di artisti italiani contemporanei, sia per rafforzare la presenza dei nostri autori sulla scena internazionale”.

Lo ha annunciato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, in un messaggio in occasione della presentazione della dodicesima edizione della Giornata del Contemporaneo organizzata dall’Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani.

L’Italian Council opererà all’interno della Direzione Generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane del MiBACT con il preciso compito di promuovere la produzione, la conoscenza e la disseminazione della creazione contemporanea italiana nel campo delle arti visive. La struttura agirà nell’ambito del Piano per l’arte contemporanea continuando a incrementare le pubbliche collezioni tramite iniziative che consentiranno la promozione e l’acquisizione di opere. L’idea nasce dalla collaborazione con lo Steering Commitee composto da rappresentanti della stessa Direzione Generale e del Comitato delle Fondazioni per l’arte contemporanea e dall’esigenza di rafforzare la presenza degli artisti italiani sulla scena internazionale. A tal fine, l’ufficio potrà farsi promotore di iniziative coerenti alle finalità anche con privati.

Ufficio Stampa MiBACT





giovedì 13 ottobre 2016

Al via il Trieste Photo Days 2016 Festival : tre giorni dedicati alla fotografia urbana.

Da venerdì 28 a domenica 30 ottobre 2016 torna Trieste Photo Days, festival dedicato alla fotografia urbana promosso dall’associazione dotART, sotto la direzione di Stefano Ambroset e con la consulenza creativa di Angelo Cucchetto, ceo del media partner Photographers.it.

Una rassegna che esplora la contemporaneità attraverso tutte le forme di fotografia ambientate nel tessuto urbano, riunendo mostre di artisti italiani e stranieri, workshop, proiezioni, contest, presentazione di libri, incontri e altri eventi.

Denominatore comune è la città, l’ambiente urbano e l’umanità che lo popola: la vita quotidiana delle metropoli e dei piccoli centri abitati, i contrasti e le contraddizioni della città e della provincia, gli scorci artistici, le geometrie architettoniche, i frammenti di colore che spezzano il grigiore cittadino.
La sede principale del festival sarà la Sala del Giubileo di Riva Tre Novembre 9. Sono previsti eventi anche alla Sala Sbisà presso l’Università Popolare di Trieste, alla Biblioteca Livio Paladin presso il Palazzo del consiglio Regionale e in vari locali del centro città.

Eventi in programma:
Conferenza “Architettura – Visioni” a cura di Graziano Perotti. Con Andrea Rossato

Durante la serata saranno presentati “Geometries” di Andrea Rossato e i progetti “Milano in Metro”, “India. Regni del Deccan” e “Marocco, Chefchauen - La città blu” di Graziano Perotti.

Selezione progetti per mostra personale TPD 2017 con Maurizio Garofalo

Lettura di progetti fotografici a tema Urban Life, finalizzata alla scelta di un progetto espositivo che verrà prodotto da Trieste Photo Days e portato in mostra nell’edizione 2017.

Presentazione [u·to·pi:·a] di Carlo Bevilacqua
Progetto fotografico a cui l’autore ha dedicato quasi cinque anni. Un viaggio visuale dall’india e Singapore a Vancouver Island in Canada, attraverso Europa e Stati Uniti, alla scoperta non solo di comunità alternative, spirituali, artistiche, hippie, ecologiche ma anche di iniziative individuali che delle grandi imprese incarnano lo spirito utopico.

Presentazione del collettivo Un-Posed Monika Krzyszkowska, vincitrice del concorso URBAN 2016 Photo Awards e membra dell’Association of Polish Art Photographers (ZPAF), presenterà le foto del collettivo polacco Un-Posed (Niepozowane, “fuori posa”). Il collettivo è stato fondato nel 2011 da Damian Chrobak, e in pochi anni si è affermato come il più importante gruppo polacco di street photographers.

Presentazione del libro “URBAN unveils the city and its secrets”. Una narrazione concettuale con immagini di oltre 80 fotografi tratte dalla classifica del concorso URBAN 2015.

Workshop in programma
Workshop “Fotoreportage in Città” con Graziano Perotti
Un workshop dedicato ai fotografi che desiderano trascorrere una giornata a lavorare fianco a fianco con Graziano Perotti, fotoreporter professionista con alle spalle più di 200 reportage per i più importanti magazine italiani.

Workshop di esplorazione urbana “Exercising the city / Esercitare la città
A cura di Sabina Damiani e Luca Meola. Workshop sulla creazione di un immaginario visivo della città di Trieste attraverso i suoi momenti specifici e angoli nascosti, lontani da un immagine promossa e ormai collaudata della città. Posti e situazioni reali, nel quotidiano, che formano un’autentica immagine della città sono i fili conduttori della ricerca che verrà chiesta a ciascun partecipante.

Mostre in programma
Urban life – Le città si raccontano
Esposizione collettiva sulla città. Attraverso gli scatti di 10 autori, osserviamo la vita quotidiana delle metropoli e dei piccoli centri abitati, i contrasti e le contraddizioni della città e della provincia, gli scorci artistici, le geometrie architettoniche, i frammenti di colore che spezzano il grigiore cittadino. I progetti espositivi si sviluppano attraverso 6 aree tematiche: Social city, Street Stories, Urban Art, Architecture, Transport e Green life. In mostra i progetti: “Cidade Da Garoa” di Luca Meola (Italia), “Nobody has swaga on my street like me” di Ricci Shryock (USA), “Tokyo 24×24” di Matteo Capellini (Italia), “The Visibile City” di Giuliana Mariniello (Italia), “Reazionalismo” di Michele Catalano (Italia), “Non Luoghi” di Michele Di Donato (Italia), “Enchanted Encounters” di James Niven (Australia), “Traffic” di Krzysztof Maniocha (Irlanda), “Under” di Marta Rybicka (Polonia), “Utopia” di Carlo Bevilacqua (Italia).

Polska Ulicznie / Poland Streetwise
Le migliori foto di Poland Streetwise 2016, il principale concorso fotografico polacco di Street Photography.
Il contest mira a raccogliere il meglio di un anno di produzione di street photography in Polonia. Aperto a tutti, il Contest presenta solo due regole fondamentali: le fotografie non dovevano essere state scattate più di un anno prima, dovevano essere ambientate in Polonia.
“Kushti” di Alain Schroeder e “I heard a crack” di David Sharabani Vincitore e secondo classificato della sezione “Projects & Portfolios” al concorso fotografico internazionale URBAN 2016 Photo Awards.

Mostra finale e premiazione URBAN 2016 Photo Award
Mostra finale del concorso internazionale URBAN 2016 Photo Awards con cerimonia di premiazione. Saranno esposte e premiate le 18 foto vincitrici. Ospite dalla Polonia Monica Krzyszkowska, che ritirerà il primo premio.

URBAN vede ogni anno migliaia di foto in gara e centinaia di partecipanti da tutto il mondo. È un contest di respiro internazionale in continua crescita, uno dei pochi a “varcare i confini” del web offrendo ai fotografi una reale visibilità attraverso decine di mostre fotografiche itineranti in giro per il mondo.

Il programma completo è consultabile sul sito del festival, www.triestephotodays.com.

Info:
Associazione culturale dotART
Sede operativa: Via San Francesco 6 - Trieste
Tel. 040/3720617 - Cell. 338/3261943
info@triestephotodays.com









HI>Dance 2.0 Dance & Technology

Un programma ricco, con ben 25 appuntamenti tra spettacoli, performances-installazioni, workshop, feedback aperò, conferenze accademiche e dj-set. 


HI>Dance 2.0 Dance & Technology
CITTADELLA DEI GIOVANI
Aosta - dal 13 al 16 ottobre 2016
Viale Giuseppe Garibaldi 7 (11100)
+39 016535971
info@cittadelladeigiovani.ao.it
www.cittadelladeigiovani.ao.it

mercoledì 12 ottobre 2016

Trans-Figurazione e Tra Ragione e Sentimento.

Si inaugurano sabato 15 ottobre 2016 alle ore 18,30 alla MUEF Art Gallery di Roma, via Angelo Poliziano, 78b, due mostre a confronto, entrambe a cura di Virgilio Patarini, con la collaborazione di Roberta Sole, Francesco Farachi e Maurizio Bedini.

In esposizione nella vivace galleria romana “underground”, situata a metà strada tra il Colosseo e via Merulana, una selezione di opere e di artisti di due mostre già presentate con successo di pubblico e di critica a Milano, Venezia e Ferrara, ovvero: Trans-Figurazione e Tra Ragione e Sentimento. Cataloghi Zamenhof Art.

In "Trans-Figurazione" opere di Lorenzo Curioni, Giuseppe Orsenigo, Nino Ninotti, Anna Pluda e Gabriella Santuari

In "Tra Ragione e Sentimento" opere di Alberto Besson, Liana Citerni, Raffalele De Francesco, Bruno De Santi, Carlo Fontanella


L’esposizione si apre in realtà già venerdì 14 ottobre e proseguirà fino al 25 ottobre, visitabile tutti i giorni dalle 16 alle 19, ad ingresso libero. Chiuso la domenica e il lunedì.

In occasione del vernissage, sabato 15 ottobre, alle ore 19… colpo di scena! la Galleria sarà trasformata in un piccolo teatro per ospitare lo spettacolo IL DIARIO DI UN PAZZO, tratto dall’omonimo racconto di Gogol, di e con Virgilio Patarini. Durata 40’ circa. Ingresso libero


Qui di seguito due stralci dalle note critiche di presentazione delle due mostre e una dello spettacolo e qualche link utile per approfondimenti. In allegato la locandina


Trans-Figurazione 
Una figurazione attraversata, trafitta, tradita, ritrovata e sfigurata, tramandata e al tempo stesso rimandata, abbozzata, non finita, inquieta, in dissolvenza, in ambigua ambivalenza tra memoria e oblìo, in crisi di identità o forse, meglio: in piena presa di coscienza della propria identità multipla, schizofrenica, mutevole e post-moderna, incline al declino e proprio per questo forte della sua fragilità, consapevole della propria consistenza effimera, fantasmatica, famelica e cannibale e al tempo stesso anoressica… (V.P., dall’introduzione del catalogo)  

Tra Ragione e Sentimento 
Dall’Astratto Geometrico all’Informale 
Opere che vanno da una razionalità di strutture compositive di matrice geometrica a una ricchezza inquieta e fortemente emotiva di stesure cromatiche e materiche di matrice informale. Senza soluzione di continuità e con una lunga teoria di passaggi “intermedi” in cui la geometria non ostacola, ma asseconda il pulsare dell’emozione che soggiace, e al tempo stesso ne scandisce il ritmo, passaggi  che dimostrano, in maniera plastica ed evidente, che i due poli opposti –Astratto geometrico e Informale, o, fuor di metafora, Ragione e Sentimento- non sono in realtà né davvero opposti né tanto meno inconciliabili. (V.P., dall’introduzione del catalogo)  

http://www.amaci.org/gdc/dodicesima-edizione/attraversamenti-due-mostre-e-uno-spettacolo
http://ferraraartfestival.jimdo.com/ferrara-art-festival-2016/le-mostre/
http://www.zamenhofart.it/mostre-a-venezia-galleria-itinerarte-2016-e-chiostri-dei-frari-2015/

Il diario di un pazzo 
Dall’omonimo racconto di Gogol 
In questo allestimento “prêt-à-porter” Virgilio Patarini, che prima di essere critico d’arte e curatore è stato in gioventù  drammaturgo pluripremiato, regista e attore, riprende un suo spettacolo di oltre quindici anni fa che narra le tragicomiche e surreali vicende di un povero ed oscuro impiegatuccio della burocrazia zarista “follemente” innamorato della figlia del suo direttore. Amore ovviamente non corrisposto e che darà il via ad una serie di “follie” da parte del protagonista e di situazioni assurde… 

http://www.amaci.org/gdc/dodicesima-edizione/il-diario-di-un-pazzo
http://www.virgiliopatarini.com/teatro/regie/il-diario-di-un-pazzo/