Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

mercoledì 30 dicembre 2015

Donne in Rinascita 2016

PassepARTout Unconventional Gallery nel lodevole intento di rendere omaggio alla Donna che nei secoli ha dovuto lottare per superare discriminazioni e violenze indice anche per il 2016 il concorso internazionale d'arte “DONNE IN RINASCITA" che vede protagoniste tutte quelle donne che hanno lottato per superare le avversità a cui la vita le ha sottoposte. 

Dopo il grande successo degli anni precedenti, l'edizione del prossimo anno (2016) sarà dedicato a tutte quelle donne che con la propria forza hanno migliorato il mondo: Madre Teresa di Calcutta, Rita Levi Montalcini, Frida Kahlo e Alda Merini.

Il concorso si svolgerà nelle prestigiose sale espositive di Atahotels EXPO FIERA Milano-Pero. Il più importante centro congressuale sorto nelle immediate vicinanze di Fiera Milano International, dal 5 al 21 marzo 2016.

Proprio l’Arte e la Poesia sono al centro della nuova comunicazione che reinterpreta le idee e lo spirito della galleria PassepARTout insieme all’importanza di valorizzare la Donna, attraverso una serie di iniziative culturali destinate a lasciare un’impronta tangibile nel panorama artistico contemporaneo.

Per ulteriori informazioni e per ricevere copia del bando e modulo di adesione rivolgersi a Dott.ssa Elena Ferrari, Direttore artistico di Passepartout Unconventional Gallery, all'indirizzo passepartoutgallery@libero.it o al numero telefonico 338 2144483

martedì 29 dicembre 2015

Il Bianco Pensiero di Ernesto Angelo Ubertiello

"Bianco Pensiero" è il titolo della mostra personale dell’artista emiliano Ernesto Angelo Ubertiello che la Galleria Magenta Nuova Dimensione presenta da quest'oggi al 17 gennaio entrante anno.

'Paesaggi innevati e distese brinate conducono lo spettatore in uno “spazio bianco”, in cui la leggerezza del colore e l’incanto dell’atmosfera rendono i pensieri più lievi e sereni. Con il Natale alle porte, le opere di Ubertiello accompagnano con eleganza artistica questo particolare periodo dell’anno, offrendo uno scorcio di bellezza che si traduce non solo a livello visivo, ma anche di sensazioni, riconducibili al candore delle giornate di neve, quando i fiocchi si posano lenti e morbidi sulle superfici delle cose e sugli elementi della natura.

In mostra sono raccolte alcune opere di recente produzione dell’artista, già noto in Galleria Magenta per diverse esposizioni realizzate in passato negli Showroom di Magenta. La finezza tecnica di Ubertiello, che con minuzia pittorica dipinge ogni singolo particolare, fa della sua arte una vivida rappresentazione della corrente dell’iperrealismo, in cui i dettagli prendono forma e vita grazie alla sapienza del pennello.

Le vedute bianche di Ubertiello, inoltre, rimandano alla mente le campagne della zona del magentino e della Valle del Ticino, da cui l’artista trae ispirazione: prati, cascinali in lontananza, piccoli rivoli d’acqua, tigli e pioppi, boschi e campi, in un concerto di emozioni che viene avvolto nel biancore leggero di una nevicata d’inverno.

Ernesto Angelo Ubertiello - Bianco Pensiero ​
GALLERIA MAGENTA
Magenta - dal 29/12/2015 al 17/01/2016
Via Roma 45 20013 
+39 029791451

lunedì 28 dicembre 2015

Quando e quanto si ama l'Arte.

Kenneth Griffin, plurimiliardario gestore di fondi speculativi che vive a Chicago, collezionista e sostenitore d'arte da sempre nella sua città di residenza, ha donato nei giorni scorsi al Museo d’Arte Moderna di New York, 40 milioni di dollari. Aggiungendo che :"È un onore sostenere il MoMA, una delle istituzioni culturali del mondo tra le più vivaci, interessanti e di grande impatto. La mia speranza è che visitatori, artisti e studenti, per le prossime generazioni, possano provare tutte le esperienze che il MoMA ha da offrire loro“.

Non è la prima volta che il MoMa riceve simili consistenti donazioni, ricordiamoci che dieci anni fa David Rockefeller donò al museo newyorchese 100 milioni di dollari.

Sono generosità che fanno pensare e, con tutta sincerità, fanno un po' 'invidia'...e sì, perché se consideriamo (a caso) che il Maxxi di Roma quella cifra la mette insieme in sette anni di fondi, come possiamo immaginare che lo stesso possa competere a livello internazionale con altre Istituzioni?? E' una 'guerra' persa, in partenza... hai voglia a dirci che "L’Italia detiene circa i due terzi del patrimonio artistico mondiale e questo a seguito di duemila anni di protagonismo nella storia e nella cultura delle civiltà moderne europee." e poi non avere un Griffin qualsiasi che contribuisca a mantenerlo in auge.

domenica 27 dicembre 2015

A cavallo dell’anno


90 artisti, oltre 160 opere, 2 diverse sezioni tematiche e 2 diverse sedi espositive (Siena, Magazzini del Sale e Poggibonsi, Centro Culturale Accabi). Sono questi i numeri di “A cavallo dell’anno” la mostra d’arte contemporanea che giunge alla sua quarta edizione coniugando, in maniera originale, classicità e modernità e proponendosi di riflettere sul “tempo” nel momento in cui un anno finisce ed un altro comincia e simbolicamente ci troviamo con un piede nel passato e uno nel futuro, esattamente “a cavallo” tra un già e un non ancora

A cavallo dell’anno
PALAZZO PUBBLICO - MAGAZZINI DEL SALE
Siena - dal 27 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016
Il Campo 1 (53100)
+39 0577292226
museocivico@comune.siena.it

venerdì 25 dicembre 2015

Time out all Galleria Lo Magno

Martedì 29 dicembre alle ore 19.00 nella Galleria Lo Magno di Via Risorgimento 91/93 sarà inaugurata la collettiva "Time out", a cura di Giuseppe Lo Magno, che riunisce per la prima volta opere di Rosario Antoci, Davide Bramante, Andrea Cerruto, Gianni Di Rosa, Emanuele Giuffrida e Francesco Lauretta

Il titolo allude al fatto che la mostra sarà inaugurata a pochi giorni dalla fine dell'anno, ma anche alla sospensione temporanea del gioco che si effettua in alcuni sport di squadra: una sosta, nello sport come nella vita, può tornare utile per riposizionare il nostro sguardo sul mondo, per leggere la realtà attraverso l'arte. Proprio il dialogo fecondo e creativo tra autori affermati e giovani emergenti, ma anche tra linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia) rappresentano alcuni dei principali motivi d'interesse della collettiva, che si snoda attraverso un interessante percorso espositivo.

Nei soft banner della serie "Cantieri" di Rosario Antoci, per esempio, convergono i linguaggi della scultura, dell'istallazione, della fotografia e del disegno per raccontare oggetti ruvidi (teloni da cantiere, reti metalliche) con superfici morbide.

Davide Bramante propone le sue celebri sovrapposizioni fotografiche, ispirate in questo caso a New York: i fotogrammi restituiscono la simultaneità babelica della città verticale, con i ponti e i docks, descritti come un ricordo d'immagini, una persistenza retinica negli occhi di una donna.

Andrea Cerruto riprendere tecniche tradizionali come lo spolvero per l'affresco, che nelle sue opere non trova però un compimento e rimane allo stadio preparatorio, soggetto ai limiti temporali.

I lavori di Gianni Di Rosa rappresentano iconografie dell'immaginario personale (la partita di calcio Austria-Germania del 1938, una mostra, le civiltà scomparse), in cui memorie e miti riemergono come fantasmi e l'arte è l'eterno ritorno sul luogo del delitto.

Emanuele Giuffrida propone due varianti dello stesso tema: il conflitto interiore dell'artista tra esistenza e problematica sociale raffigurato come una stanza vuota, con uno specchio-vetrata su un lato e un leggio nel centro, illuminata dalla livida luce di un neon.

Completano il percorso espositivo alcuni rari disegni a china di Francesco Lauretta e un'opera di grandi dimensioni raffigurante un paesaggio invernale e spettrale, metafora di fragilità e temporaneità.

La mostra resterà aperta fino al 30 gennaio e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, esclusa domenica e festivi.

Time out
Info e contatti
Galleria Lo Magno,
Via Risorgimento, 91-93, Modica (RG)
tel. 0932 763165
mail: gallerialomagno@virgilio.it
web: www.gallerialomagno.it

mercoledì 23 dicembre 2015

Sguardi di solidarietà nelle fotografie di Massimo Allegro

Le immagini dell'autore, Massimo Allegro, che ha seguito per lungo tempo le attività dei volontari della Croce Rossa di Milano, raccontano le emergenze sociali dei nostri giorni: la quotidianità dei migranti che cercano accoglienza, le notti dei senza fissa dimora, la vita di chi si mette in fila ogni giorno in cerca di pane, vestiti e generi di prima necessità.

Si entra in luoghi inconsueti, sconosciuti ai più, dove è costante la presenza del volontariato e dove l’estremo disagio, la nuova povertà, i flussi migratori non sono solo fatti di cronaca, ma aiuto quotidiano.

Milano. Sguardi di solidarietà
CENTRO CULTURALE IL PERTINI
Cinisello Balsamo (MI) - dal 23 dicembre 2015 all'undici gennaio 2016
Piazza Natale Confalonieri 3 (20092)

martedì 22 dicembre 2015

A Corato vanno in mostra le Memorie dal Sottosuolo

Mercoledì 23 dicembre alle ore 19.00, nei sotterranei di Piazza Sedile a Corato si inaugura la mostra collettiva d'arte contemporanea dal titolo "Memorie dal Sottosuolo" sul tema della memoria conscia e inconscia, sul legame con il ricordo e la paura. Quattordici gli artisti coinvolti : Katia Addese, Corrado Bove, Linda Capriati, Anna de Francesco, Annamaria Di Lecce, Maurizio di Luzio, Antonio Giovane, Michi Gorizia, Francesca Macina, Giuseppe Magrone, Rosaria Lucia Marrone, Simone Massi, Silvia Morin, Rossella Sblendorio. 



Con questo progetto – ha detto Giuliano Maroccini, curatore di "Memorie dal sottosuolo" - vogliamo superare il concetto di tradizione inteso in senso puramente folklorico e rievocativo. Il recupero che auspichiamo riguarda innanzitutto le percezioni: sentire i luoghi, accordarsi al loro respiro e a quello di chi ci ha preceduti. Non è un’operazione archeologica, ma lirica, leopardiana

Memorie dal sottosuolo è organizzata da Lavorare Stanca e Magrone produzioni, con il patrocinio di: Accademia di Belle Arti di Bari – Assessorato alla Cultura del comune di Corato e con il contributo di Pastificio Riscossa - Gruppo Casillo - Bellino srl – Corgom.

A seguire, alle ore 20.30, nel chiostro di palazzo Gioia, concerto dei Damadakà, ensemble napoletana che da anni compie ricerche e studi sulla memoria musicale del meridione. Ad accompagnare l’esibizione ci sarà il live mapping dei Dual Bit, che mescolerà il linguaggio della tradizione con quello dell’arte contemporanea. Anche in questo caso, ingresso libero fino a esaurimento posti.

Originale anche l’iniziativa del 24 dicembre mattina, a partire dalle ore 4.00, dal titolo "La matin de la chiàzz": colazione dei pastori, canti, balli, poesia e teatro di strada, storie attorno al braciere. Si comincia dalle ore 4.30 con il discorso sull'aurora di Donato Laborante, cantore delle Murge, e si prosegue fino a mattina inoltrata con cantastorie, stornelli, tammurriate, danze intorno al fuoco. Previsto inoltre un omaggio a Pasolini e al suo Vangelo secondo Matteo.


La mostra Memorie dal Sottosuolo resterà aperta fino al 6 gennaio. Orari di apertura: tutti i giorni dalle 18 alle 21.30, ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Nei giorni 24-25 dicembre / 31 dicembre / 1 gennaio / 6 gennaio anche di mattina 10.30 – 12. 30.

lunedì 21 dicembre 2015

Piccola esposizione di Edgardo Simone al Museo Mediterraneo dell'Arte Presente di Brindisi.

Organizzata dalla società CRACC spin off dell’Università del Salento, con i preziosi contributi di ABA Federalberghi Brindisi, Palazzo Virgilio, degli Amici dei Musei Brindisi, e in collaborazione con Club Unesco Brindisi, Fondazione Biblioteca Arcivescovile “De Leo” Diocesi di Brindisi, Archivio di Stato Brindisi, Confraternita dei Musici, questa sera alle ore 18,00 è stata inaugurata al MAP Brindisi, la mostra “Edgardo Simone. Piccola esposizione”, a cura di Massimo Guastella.

La mostra, esito di una decennale ricerca del Dipartimento di Beni Culturali, avviata a Lecce nell’ambito del progetto “Sull’arte contemporanea. Metodologia e ricerca nei luoghi dell’Università”, nel 60° dell’ateneo salentino, consentirà per tutto il periodo natalizio e sino al mese di febbraio di poter ammirare per la prima volta nella sua città natale le opere di piccolo formato dello scultore Edgardo Simone, nato a Brindisi nel 1890 e morto a Hollywood nel 1948.

Ventidue le opere di Ninì, come lo chiamavano i familiari, tra bronzetti, gessi, terrecotte e ceramiche, provenienti da collezioni italiane e americane, insieme a cataloghi e periodici d’epoca prestati dalla “Biblioteca De Leo” e privati cittadini e fotoriproduzione di documenti predisposti a cura dell’Archivio di Stato di Brindisi, che saranno ordinate nell’esposizione con lo scopo di far conoscere la produzione la produzione dello scultore brindisino, che dopo un ventennio di attività in Italia (Roma. Napoli, Verona, Ferrara) dal 1928 inseguì il sogno americano tra New York, Washington, Detroit, Chicago e Hollywood, dove lavorò per la Metro-Goldwyn-Mayer e alle scenografie del film “Bernadette”. Facendo seguito alla mostra del Musa a Lecce, questa esposizione del MAP si arricchisce di alcune importanti opere prestate dagli eredi dello scultore, tra cui è significativo il “ritorno” a Brindisi del Ritratto di Salvatore Simone, padre dell’artista, che Ninì realizzò giovanissimo nel 1910, e un dipinto a olio, il Ritratto di Leda, la bellissima sorella che varie volte posò per lui, che per la prima volta permette al pubblico di conoscere un aspetto ignorato dell’arte di Simone: la pittura.

Durante il periodo della mostra il liceo musicale “Durano” di Brindisi accosterà allo scultore la figura del violinista-compositore Ugo Giuseppe Gigante, musicista brindisino della prima metà del secolo scorso che emigrato a New York fu in contatto con il concittadino Edgardo che gli fece un ritratto e a cui dedicò un interessante quanto commovente articolo sulla testata “Indipendente” nel 1928.

La mostra i cui allestimenti sono stati possibili dalla partecipazione del club Unesco di Brindisi, resterà aperta sino al 27 febbraio 2016, per favorire la divulgazione alle scolaresche e a quanti vorranno prenotare l’interessante percorso di visita guidata, tra opere, documenti dell’artista brindisino e un documentario sulla sua vita e le sculture d’arte contemporanea, tra cui “Ri- Nascita” di Giovanni Carpignano, che anche quest’anno, in occasione del Santo Natale, rinnova l’ormai consueto appuntamento del MAP con i presepi, che dal 2011 vengono realizzati nei linguaggi e materiali dell’arte contemporanea nei suggestivi spazi della chiesa di San Michele delle Suole Pie; dove sono tuttora in esposizione la Pale d’Altare e la mostra di Giuseppe Ciracì.

BIOGRAFIA EDGARDO SIMONE
Nasce a Brindisi nel 1890. Appresi i rudimenti dell’arte plastica, nel 1908 si reca a Roma. Sotto la guida dei Cozza accede al Regio Istituto di Belle Arti. Nel clima artistico romano assimila quell’eclettismo in voga nei primi decenni del Novecento, tra verismo ottocentesco, simbolismo, Déco e poliedrismi dei secessionisti, che sarà la sua ricorrente cifra stilistica. Lascia Roma per diplomarsi a Urbino. Raggiunge Napoli e completa gli studi nell’Accademia partenopea. Dopo la leva nella Grande Guerra, nel milieu artistico napoletano adotta il verismo di D’orsi e l’art nouveau di Renda e De Luca. Negli anni Venti alterna bronzetti di folclore e di gusto liberty all’esecuzione di monumenti ai caduti, a Napoli e in Campania, Verona, nel ferrarese, Lucania, Monopoli e Brindisi, riecheggiando i fregi vittoriani dello Zanelli, il simbolismo rodiniano e la potente plastica del Mestrovich. Sul finire del 1927 si trasferisce negli Stati Uniti per erigere il Monumento ai caduti a Tampa. Dopo New York, durante la crisi del '29, risiederà con alterne fortune tra Washington e Detroit, poi a Cleveland e Chicago, dove presenta le sue opere all'Esposizione Universale del 1933, Coronado e Hollywood. Qui collabora a varie scenografie con la MGM. Muore cinquantottenne a Hollywood, nel 1948.

Edgardo Simone. Piccola esposizione
dal 21/12/2015 al 27/2/2016
MAP - Museo Mediterraneo dell'Arte Presente Brindisi - già Chiesa di S. Michele Arcangelo delle Scuole Pie
via Tarantini, 37 (Centro Storico nei pressi di piazza Duomo) Brindisi
Orari: lunedì/sabato 18,00 -20,00 (ultimo ingresso 19,40), chiuso festivi.
Ingresso libero


domenica 20 dicembre 2015

I Settantadenari di Francesco Merletti allo Studio Museo Francesco Messina

Il giorno 22 dicembre presso lo Studio Museo Francesco Messina si inaugura la mostra Settanta denari di Francesco Merletti

L’artista ha voluto rappresentare e mettere in scena una serie di ritratti vividi e graffianti di moderne ottantenni. Ogni opera indaga un microcosmo e, con irriverente sagacia, svela abitudini e debolezze delle protagoniste di Settanta denari, titolo all’apparenza criptico ma che in realtà allude sfacciatamente alla grammatura pesante delle calze usate dalle anziane signore. Questo piccolo ma battagliero esercito di gesso e stoffa è stato assemblato da Francesco Merletti con un lavoro lento e complesso, che comporta un alto virtuosismo artigianale. 

Per tutte le figure l’artista inizia dal medesimo stampo, rompendo e riassemblando i corpi nelle pose più disparate, con tecnica da restauratore. Ogni minimo dettaglio, ogni piega del collo, ogni ruga del viso o delle mani vengono plasmati con spasmodica attenzione. Merletti, nel creare le sue patetiche e meravigliose signore, ridicole e commoventi, parte da materiali di recupero creando gioielli e abiti cuciti su misura, dimostrando di essere così un artista che non si accontenta di produrre un profondo portato concettuale, ma sorveglia il dato formale e si preoccupa del livello qualitativo della sua esecuzione. Sul proscenio, condita dall’ironia senza freni dell’autore-demiurgo, trionfa la felicità di vivere della variopinta schiera di donne, che travolge il pubblico con la sua infinita umanità.

Francesco Merletti - Settantadenari
Studio Museo Francesco Messina
Milano - dal 22 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
Via San Sisto 4 (20123)

sabato 19 dicembre 2015

Sentinelle. Nuova scuola siciliana al Villino Favaloro Di Stefano

Una nuova scuola siciliana. Ventuno artisti che, come le sentinelle proteggono l'arte pura, fatta di antiche tecniche, ricettari, schizzi e bozzetti. Una moltitudine di opere meritevoli di essere annoverate nella pittura moderna europea e che potrà essere un nuovo riferimento non solo per la Sicilia, ma anche per tutta l'Europa. È Sentinelle: nuova scuola siciliana, la collettiva che sarà inaugurata fra un paio d'ore nella splendida location del Villino Favaloro Di Stefano - Piazza Virgilio, Palermo .

Madrina d'eccezione, Soimita Lupu, prima ballerina internazionale che, per l'occasione taglierà il nastro della collettiva, promossa da Associazione Culturale BoBeZ e dalla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo.

"Come le sentinelle che vigilano e custodiscono persone e cose - commenta il critico e ideatore della mostra, Giuseppe Carli - gli artisti proteggono, con il loro operato, il sacro mondo dell'arte con spirito propositivo che cerca di migliorare la sensibilità comune: ritti, silenti e armati di pennelli, vigilano per la libertà d’espressione e per la tutela della pura pittura, perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che include tutti: riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti hanno nel profondo".

Sentinelle. Nuova scuola siciliana
Evento promosso da
Associazione Culturale BoBeZ 
Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo

Madrina dell'evento SOIMITA LUPU
Prima Ballerina internazionale

-orari d'apertura
-da martedì al sabato 16:00/20:00
-domenica e festivi 10:00/13:00
-chiusura tutti i lunedì e il 25 dicembre 2015


-Ideazione, progettazione e cura della mostra Giuseppe Carli
-Coordinamento Monica Schiera
-Segreteria organizzativa Francesca Del Grosso
-Ufficio stampa Martina Barreca
-Catalogo a cura di Giuseppe Carli
-Testi Maria Elena Volpes, Giuseppe Carli 
-Traduzioni Francesca Del Grosso
-Redazione Sarah Di Benedetto
-Editing Carmela Spinelli
-Fotografie opere Giorgio Di Fede
-Impaginazione Luca Lo Coco

Si ringrazia 
Soimita Lupu, prima ballerina internazionale, madrina dell'evento.
Guglielmo Acciaro, Laura Boscia, Francesco Drago Ciulla, Domenico Martines, Gabriele Martines, Mary McCann, Patrizia Monterosso, Maria Elena Volpes.
Per la fotografia di copertina si ringrazia Lorenzo Gatto
Per la fotografia dell'opera “Sicilia” si ringrazia Giacomo D'Aguanno
Per la fotografia dell'opera “Megaptera” si ringrazia fotoumberto.it

special thanks
Glifo Edizioni
www.glifo.com

Ma.Ma.service
www.mamaservice.it

Petit Cafè Nobel
Chef Carmelo Criscione
www.criscionecatering.it

info
+39 339 36 34 206
+39 327 28 19 564
info.bobez@libero.it
www.bobezarte.com

giovedì 17 dicembre 2015

Gabriele Basilico – Ascolto il tuo cuore, città

"Gabriele Basilico – Ascolto il tuo cuore, città" è la prima grande antologica di Gabriele Basilico nella città dove è nato nel 1944 e dove ha lavorato e vissuto fino al 2013, anno della sua prematura scomparsa. Si tratta anche della prima grande mostra storica interamente organizzata e curata da UniCredit Pavilion, che conferma la propria vocazione di luogo destinato alla produzione e alla diffusione della cultura nelle sue diverse manifestazioni.

La mostra, composta da circa 150 fotografie, videoproiezioni e una serie di filmati, si concentra sul tema più frequentato e amato da Basilico, quello della città, della sua natura e delle sue modificazioni, a partire dalla serie che ha dato il via a questa indagine, le quaranta fotografie di “Milano. Ritratti di fabbriche”, uno dei cicli più celebri e influenti della fotografia italiana contemporanea. Realizzate fra il 1978 e il 1980, queste fotografie segnano l’inizio temporale della mostra, e si collegano – idealmente e visivamente – con l’ultimo lavoro di Basilico, quello dedicato proprio all’area di Porta Nuova, all’interno della quale si svolge la mostra odierna. In seguito a una commissione di Hines, Basilico ha documentato e interpretato tutte le fasi del recupero e della riqualificazione della zona, dalla grande voragine iniziale alla nascita della Torre UniCredit: è proprio sul notturno dedicato a questo edificio e all’intera area che la mostra trova la sua conclusione ideale, il suo commovente punto di arrivo. 

Tra “Ritratti di fabbriche” e Porta Nuova si dipana l’avventura visiva e intellettuale di Basilico, narrata in mostra attraverso la serie dei “Porti” concepita alla metà degli anni Ottanta, quella dedicata a “Beirut”, ripresa più volte tra il 1991 e il 2011, e soprattutto le circa 50 immagini di città colte in ogni angolo del mondo. Da Milano a Napoli, da Mosca a Parigi a Berlino, da Istanbul a Madrid, da Rio a San Francisco fino a Shanghai, Basilico ha coltivato la sua amorevole ossessione per la città intesa come organismo vivente, alla ricerca degli elementi di quella “strana bellezza” che può caratterizzare ogni metropoli, “non solo nella memoria dei centri storici, ma anche nella frammentazione spontanea delle periferie”.

Fotografie che testimoniano insieme la coerenza dell’ispirazione di Basilico e la sua straordinaria capacità di ritrovare gli elementi di congiunzione tra le diverse metropoli, costruendo “un luogo globale come somma di luoghi diversi”, come diceva lui stesso.

In mostra sarà possibile anche seguire il percorso dell’artista attraverso una serie di filmati, interviste, documentari, realizzati a partire dai primi anni Ottanta, che rappresentano una sorta di guida attraverso le innumerevoli suggestioni create dalle fotografie esposte.

Curata da Walter Guadagnini con la collaborazione di Giovanna Calvenzi, la mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira, comprendente i testi del curatore e la riproduzione delle opere esposte.


mercoledì 16 dicembre 2015

Arte Contemporanea al femminile

Nella Palazzina Minio di Catania dal 17 dicembre 2015 al 28 gennaio 2016 l'Accademia Federiciana propone - per la curatela di Fortunato Orazio Signorello, che ne è anche l'ideatore - la sesta edizione ella Rassegna d’arte contemporanea "Arte al femminile".

Organizzata con il patrocinio della Kritios Edizioni nell'ambito del IV Stupor Mundi Fest e del V Festival siciliano della Cultura, la mostra propone al pubblico le opere di 50 artiste. Mosso dall'interesse per l’arte in tutte le sue declinazioni, Signorello ha dato spazio - attraverso opere eseguite con varie tecniche e con diversi stili - a pittura, fotografia, scultura, computer art, progetti site-specific e a ricerche di pitto-scultura in ambito sperimentale. 

«Le artiste da me selezionate per questa sesta edizione - dice Fortunato Orazio Signorello - hanno un'età compresa tra i 40 e i 70 anni. Anche quest'anno la mostra è stata organizzata - proponendo una possibile lettura degli ultimi 20 anni di arte contemporanea in Italia mettendo in evidenza, sia nell'ambito tradizionale che in quello sperimentale, connessioni tematiche o stilistiche, cronologiche o generazionali - con l'obbiettivo di valorizzare l'interazione tra linguaggi espressivi diversi». 

In mostra, tra l'altro, opere di Cettina Cannella, Rosaria Dattero (Roda), Iole D'Amore, Anna Di Mauro, Nelly D’Urso, Angela Giglio, Fili Giarratana, Pinella Insabella, Giovanna Isaia, Anna Maria La Torre, Giuseppina Martinez, Francesca Musumeci, Amelia Nicolosi Ferro, Celestina Pace, Ida Pace, Letizia Pace, Angela Palmieri Beltrami, Ina Pizzino, Antonella Serratore, Ada Sozzi, Rosa Maria Taffaro, Luisa Turinese e Angela Maria Viscuso. Ingresso libero.

martedì 15 dicembre 2015

Young at Art 2015 nelle sale espositive del Castello Ducale di Corigliano Calabro.

L’edizione 2015 del progetto espositivo itinerante Young at Art è giunta alla sua terza e ultima tappa. Dopo le mostre che si sono tenute al MACA (Museo Arte Contemporanea Acri), nella primavera di quest’anno, e a Torino, nell’ambito della manifestazione Paratissima, a inizio novembre, le opere degli otto artisti che prendono parte al progetto verranno ospitate, da martedì 15 dicembre 2015 a domenica 10 gennaio 2016, nelle sale espositive del Castello Ducale di Corigliano Calabro (Cs). 

Per la prima volta, il progetto Young at Art, a cura di Massimo Garofalo e Andrea Rodi, ospita una sezione dedicata agli artisti Over 35, che si affianca a quella già esistente dedicata ai talenti artistici nati in Calabria con meno di 35 anni di età. Da qui il titolo scelto per la nuova edizione – Over/Under –, che, oltre a richiamare l’attenzione sulle due sezioni, rimanda al contempo a una terminologia derivata dal mondo delle scommesse: perché puntare sull’arte contemporanea e sui suoi rappresentanti più giovani e acerbi è un rischio; una scommessa che un museo strettamente legato al suo territorio, quale il MACA, non può esimersi dal fare, mettendosi ogni anno in gioco. 

Protagonisti della quarta edizione sono 8 artisti che, attraverso le loro opere, coprono una gamma eterogenea di media espressivi, a testimonianza di come la diversità delle proposte rispecchi la fertilità di un territorio da sempre votato alla creatività e all’arte. 

I suggestivi spazi del Castello di Corigliano Calabro ospiteranno nella sezione Under 35: la scultrice Beatrice Basile con delle opere che mescolano leggerezza e profondità, ricordi d’infanzia e affascinanti decori accesi da giochi di luce; il video-artista Gaetano Crivaro, che esplora le contraddizioni della contemporaneità e, in particolare, della proprio terra di origine; la fotografa Francesca Dattilo, che studia il fenomeno dell’immigrazione reinterpretandolo in una chiave surreale e simbolica; lo street artist G Loois, che destruttura paesaggi consueti trasformando la normalità in un’imprevedibile eccezionalità; Luciana Mazzeo, anche lei fotografa, dà vita a una riuscita operazione di antropomorfizzazione di soggetti animali; Riccardo Melito crea oggetti scultorei che coniugano design e arte concettuale, trasformando i macabri trofei di caccia in affascinanti Trofei di carta. Non manca la pittura, tutta ad appannaggio della sezione Over 35, composta da Andrea Gallo, che crea scene in cui quotidianità e mito si incontrano attraverso una pittura intensa di matrice espressionista, e Luca Valotta, che, con i suoi colori acidi al limite del fluorescente e le maschere antigas che coprono i volti, descrive un presente parallelo nudo e apocalittico.

La mostra del progetto Young at Art è il primo di una serie di importanti eventi nati dalla collaborazione tra il MACA di Acri e il Castello di Corigliano Calabro, con l’intento di unire le forze per perseguire l’intento comune di promuovere e divulgare l’arte e la cultura in Calabria.

lunedì 14 dicembre 2015

Dimora d’Artista - Installazioni di Rosemarie Sansonetti e Giovanni Lamorgese

Aprire all’arte gli spazi privati. E’ così che palazzi, case, e altri luoghi si trasformano improvvisamente in gallerie aperte al pubblico, mostrando la propria anima a chi con curiosità ed interesse riesce a sorpassare quel limite imposto dalla sottile linea che separa la produzione locale da quella globale. 

Luogo d’Arte da alcuni anni promuove la cultura della creatività spostando il focus sul significato concettuale dell’oggetto artistico e sulla tecnica della tradizione manuale che è alla base del manufatto d’autore, creato a partire dalla dedizione tipica del Made in Italy. 

Un’arte a portata di mano, facilmente fruibile ed emozionante, che sa condurre ogni visitatore in un percorso sensoriale che racchiude tutta la bellezza della semplicità, della natura, della creazione contemporanea a partire dalla sua fonte, lì dove nascono le idee e diventano materia, pensiero solido, azione creatrice che unisce il mondo dei sensi a quello fisico, in un gioco di mutevoli gradazioni di forme e colori.


Dimora d’Artista
Artwalk – percorsi d’autore
Installazioni di Rosemarie Sansonetti e Giovanni Lamorgese
Venerdì 18 dicembre 2015
Via delle Bombarde 21A, Lecce

domenica 13 dicembre 2015

Il Giardino degli Alberi di Natale a Cervia

L'Albero di Natale 2015 dell'artista Cesare Cassone
L'Albero di Natale come ricerca della felicità, come simbolo dell’utopia, della poesia, della carità, di pace o di ricordo d’infanzia, alberi di parole, di rose, di lettere mai scrite. Questi alcuni dei concetti che troveranno espressione artistica nei grandi abeti del Giardino degli Alberi di Natale artistici realizzato in occasione di Mima On Ice all’interno del Villaggio Natalizio.

Il progetto, che coinvolge 13 artisti (Giuseppe Bertolino, Prisco De Vivo, Oscar Dominguez, Cosimo Epicoco, Giovanni Gurioli, Luigi Impieri, Agnieszka Kiersztan e Mimmo Di Dio, Ruggero Maggi, Aldo Marrone, Luigi Allegri Nottari, Carlo Ravaioli, Massimo Sansavini e Aykut Saribas) coordinati da Massimo Sansavini e Giuseppe Bertolino nella loro veste di Art Director della rassegna, è stato voluto dall’Amministrazione Comunale e da Proloco Milano Marittima, e si unisce al legame storico e artistico con la Città Giardino progettata da Giuseppe Palanti agli inizi del Novecento.

Il Giardino degli Alberi di Natale artistici verrà inaugurato in viale Gramsci, Cervia (RA) quest'oggi alle ore 16,00 alla presenza degli artisti e rimarrà allestito fino al 10 gennaio. Al termine dell’esposizione, gli alberi saranno venduti in un’asta di beneficenza.

sabato 12 dicembre 2015

Collage ‘70 di Carlo Vincenti alla Galleria Miralli - Palazzo Chigi

Domenica 13 dicembre alle ore 11.00, la Galleria Miralli inaugura la mostra “Collage ‘70” di Carlo Vincenti, presso lo spazio espositivo di Palazzo Chigi (Via Chigi 15, Viterbo). Le opere rimarranno esposte fino al 20 gennaio 2016.

La mostra, curata da Alberto Miralli, presenta venticinque collage inediti, realizzati su tela e su cartone nei primi anni Settanta, provenienti da collezioni private.

I collage di Carlo Vincenti, definiti da Mirella Bentivoglio (2004) “come le toppe sui sacchi di Burri”, sono tra le opere più innovative della sua produzione e il particolare allestimento del curatore ne esalta la peculiare qualità evocativa, una diversa celebrazione dei frammenti raccolti dall’artista, “un passeggiatore instancabile e senza meta definitiva” (Marta Francocci, 1994).

Le opere sono state infatti assemblate in modo da formare due pannelli di grandi dimensioni, come fossero affreschi che invitano alla ricerca, alla scoperta di particolari mai casuali.

Alcuni dei titoli dei collage esposti: “Del tempo trascorso” da Lettera a Fernanda; “Preparativi di nozze”; “Siero d’acquetta” dal Rapimento; “9 numeri” dalla Ebbrezza dei numeri; “Scherzando tra amici”; “Giocando col fuoco”; “Dopo le donne”; “Metti una sera…”; “Messaggio indecifrabile”.
Completano la mostra alcuni ritratti ad olio,“Figura di profilo” da La pioggia sul mare, “L’uomo fuori del tempo”.


Carlo Vincenti (1946-1978) ha lasciato alla fine della sua breve vita circa 60.000 opere documentate; non solo dipinti e disegni, ma anche scritti, giacché la sua personalità si esprimeva sia attraverso l’immagine visiva, sia attraverso la poesia e lo scritto ideologico-filosofico.

Alcune delle opere della precedente mostra di Valter Boj, “Svolta celeste”, rimarranno esposte presso lo spazio espositivo di Portico della Giustizia, Via S. Lorenzo 57, Viterbo.

venerdì 11 dicembre 2015

A Nicola Andreace il "Michelangelo International Prize, Artista al Giubileo".

A Nicola Andreace, segnalato per i suoi meriti artistici dai critici Francesco e Salvatore Russo, viene attribuito il Premio International Prize – Artista al Giubileo, consistente in una scultura, riproducente il Mosè, eseguita da Michelangelo 500 anni fa nel 1515.  

La cerimonia si è svolta il 10 dicembre, in concomitanza con i giorni di apertura del Giubileo 2015 nelle prestigiose sale del Palazzo del Cardinal Cesi in Roma, situato su via della Conciliazione 51, dove si allarga su Piazza San Pietro. L’immagine dell’opera Apocalisse 2 – 2011- Ricerca, T.M. su tela, cm. 50x70, inviata per l’occasione, è stata pubblicata sulla Rivista 'Effetto Arte' diretta da Paolo Levi, nel numero novembre-dicembre. 

La composizione fa parte del ciclo “La mia Apocalisse”, realizzata dopo aver illustrato con immagini su cartoncino il testo di Monsignor Ennio Innocenti di Roma dal titolo “Il senso teologico della storia. Breve commento sull’Apocalisse di San Giovanni”. Poiché la conoscenza dei segni delle previsioni bibliche lo indusse a compararli con i drammatici eventi a lui contemporanei (cicloni, inondazioni, incendi, terremoti, rivolte civili, eccidi bellici, esodi, attentati, ecc.), Andreace ideò oltre venti opere pittoriche, in cui assemblò nuove immagini con disegni e bozzetti di suoi lavori precedenti, determinando livelli di lettura  con significazioni ulteriori apparentemente nuovi, ma sempre basati sul rapporto Uomo-società.  

Nelle opere di “La mia Apocalisse” con la sua fecondità operativa, Andreace  rende  visibile  la precarietà del presente causata dal cinismo dell’uomo, ma insieme ci comunica, con  un messaggio di dedizione trascendentale e mistica, una riflessione artistica e intellettuale sul senso profondo della religiosità. 

Per Andreace l’Arte visiva e verbale con la sua forza propulsiva, investita dalla Fede, può indurre l’uomo a riflettere e a cambiare rotta in modo da riacquistare e conferire ai più deboli dignità, coraggio  e la speranza di vivere in un nuovo mondo dominato dallo spirito di condivisione, solidarietà, collaborazione, corresponsabilità, partecipazione e di sentire nella nostra società multietnica l’esigenza della tolleranza . In tal modo “la gloria di Dio illuminerà di luce il mondo, annullando le tenebre della notte.”  

Nell’opera Apocalisse 2 Andreace impiega un’interessante costruzione grafica, per ricordare  la rivelazione ultima dell’Angelo a San Giovanni , cioè la speranza della salvezza e per trasmetterci il suo convincimento che “Dio misericordioso assolverà dall’alto l’uomo orante, pentito di essersi fatto coinvolgere dal male (simboleggiato dal rapace), ma pronto a scrivere una nuova storia che esalti e ritenga essenziale il rispetto di sé, degli altri, della donna, delle memorie, della Natura” “Nicola, - commenta Eugenio Nastasi, pittore, poeta, critico - rimane vivo e incisivo …con opere di indiscusso valore artistico e sociale. 

Continua a meravigliare la forza e la calma  con cui amministrava le sue doti che erano sempre in progress,  pur utilizzando un registro di colori e di segni debitamente assimilati. In Nicola è sempre presente l'umanità del sentire e tradurre il messaggio, mai banale od oleografico, usando tonalità calde, tipicamente meridionali, sicché  il discorso degli accostamenti si traduce in una trasmissione di situazione relazionale che rende le sue opere fruibili immediatamente” ed , aggiungiamo noi, attuali per contenuto. 

giovedì 10 dicembre 2015

WAITING FOR ANTIGONE - Stage teatrale intensivo

Partendo da testi di Jean Anouilh, Marguerite Yourcenar, Bertold Brecht, Maria Zambrano e altri che nel Novecento hanno affrontato il mito di Antigone - oltre che naturalmente Sofocle - il laboratorio intensivo guidato da Virgilio Patarini, si pone un duplice obiettivo: da una parte un lavoro rigoroso e serrato sulla costruzione del personaggio, dall’altra l’individuazione dei caratteri di modernità ed attualità della figlia di Edipo.

In un vero e proprio villaggio artistico tra le montagne della Val Serina (sopra Bergamo), dotato tra l’altro di un piccolo centro benessere, di una sala prove e di confortevoli appartamenti arredati da opere d’arte contemporanea, il laboratorio avrà la durata complessiva di cinque giorni per un totale di 35 ore complessive, tra momenti di lavoro di gruppo, a coppie e individuali, dal 2 al 6 gennaio 2016.

Argomenti del laboratorio

Antigone e il mito: cosa cambia e cosa resta uguale attraverso i secoli e i diversi autori (il mito come parola viva, inquieta, soggetta a variazioni su tema: l’improvvisazione)

Antigone e gli uomini, diverse chiavi d’interpretazione del personaggio: la chiave politica (il rapporto Antigone-Creonte), la chiave psicologica e affettiva (il rapporto con il padre-Edipo, con il fratello-Polinice, con il “fidanzato” Emone).

Antigone e il suo doppio: il dialogo serrato (sticomitia) come incontro-confronto-scontro con Ismene (Sofocle, Brecht), con Argìa (Alfieri), con la Nutrice (Anouilh)

Antigone allo specchio: il monologo come momento di rivelazione (Sofocle, Anouilh, Yourcenar, Zambrano), ma anche parola che si fa carne e azione.

Periodo

Dal 2 al 6 gennaio 2016: tutti i giorni dalle 14,30 alle 18,30 e dalle 21 alle 24

(prenotazioni entro il 15 dicembre 2015, posti ad esaurimento)

Luogo

I Sentieri dell’Eden, Serina (BG), via Partigiani 51 

http://www.zamenhofart.it/arti-turismo-i-sentieri-dell-eden/

Docente

Virgilio Patarini  http://www.virgiliopatarini.com/nota-biografica/

http://www.virgiliopatarini.com/teatro/

Costi convenzionati

Vitto e alloggio (pensione completa) + Laboratorio: euro 95 al giorno, tutto incluso: 

tot. euro 475



Info I SENTIERI DELL’EDEN: Valentina Carrera, mail: aestdelleden@libero.it – cell.: +393387689158

Info e prenotazioni LABORATORIO ANTIGONE: Virgilio Patarini, cell. 333.80.322.46


Zamenhof Art
email:  galleria.zamenhof@gmail.com
oppure:  zamenhof.art@gmail.com 
sito: www.zamenhofart.it

mercoledì 9 dicembre 2015

Lei ed Io : Nina Baratta e Lorenza Fruci

In mostra le fotografie di Nina Baratta che ritraggono la ballerina Ivana Gattei, l’imprenditrice Kiersten Pilar Miller, la pole dancer Sara Brilli, la sceneggiatrice Angelica Gallo, la showgirl Aurora Staltieri in arte Marylin, l’attrice Valeria Contadino, la doula Martina Rinaldi, l’artista Viviana Mauriello, la fotografa Margherita Figurelli, le estetiste Teresa Librico e Martina Campanella. 

Ad accompagnare i “ritratti fotografici” delle protagoniste di questa mostra, i “ritratti a parole” della scrittrice Lorenza Fruci potranno essere ascoltati grazie alla tecnologia del QR Code (codice QR) che tramite la lettura di un telefono cellulare o di uno smartphone permetteranno ai visitatori della mostra di ascoltare le storie delle protagoniste fotografate.

“Lei ed io” è un progetto nato dall’idea della fotografa Nina Baratta per indagare il rapporto delle donne con la propria femminilità e per capire quanto la percezione del proprio corpo possa essere influenzata dalla società, dalla famiglia, dal lavoro. “Lei” è la femminilità ed “io” è ogni “donna” e, per rappresentare tutte le sfaccettature di questo rapporto Nina ha pensato di coinvolgere anche la scrittrice Lorenza Fruci per affiancare ai suoi ritratti “per immagini” anche dei ritratti “a parole”.
Tutte le donne protagoniste di questo progetto sono state invitate a raccontare la loro storia attraverso una chiacchierata conoscitiva, seguita da un'intervista di 20 domande uguali per tutte.

La diversità dei linguaggi della fotografia e della scrittura hanno permesso al progetto “Lei ed io” di dare vita alla mostra e al libro “Lei ed io. Ritratti a parole e immagini della femminilità” edito da “Cultura e dintorni”.

Il libro raccoglie l’intera ricerca svolta dalle due autrici del progetto. 
Nel volume sono pubblicate tutte le fotografie scattate da Nina Baratta e tutti i testi di Lorenza Fruci compresi delle interviste fatte alle protagoniste non presenti in mostra

L’introduzione è di Michele Trimarchi, unica voce maschile fuori dal coro femminile dell’intero progetto (che ha uno sguardo femminile sul mondo femminile). 

La curatela è di Giusy Emiliano. Nel libro sono presenti anche inedite foto di backstage. 

Nina Baratta / Lorenza Fruci: Lei ed Io
AOCF58 - ASSOCIAZIONE OPERATORI CULTURALI FLAMINIA 58
Roma - dal 10 al 23 dicembre 2015
Via Flaminia 58 (00196)
+39 063200317 , +39 063610411 (fax)
aocf58@virgilio.it

martedì 8 dicembre 2015

Moods - Stati d'animo di Federica Rossi in mostra allo Spazio Rosso Tiziano

Mostra personale di Federica Rossi dal 8 al 31 dicembre 2015 presso lo Spazio Rosso Tiziano in Via Giuseppe Taverna 41 a Piacenza.

"Nell'arte piacentina recente Fede Rossi rappresenta una ventata di novità e di originalità soprattutto per l'elegante e caratteristico "combine painting". E la personale "Moods - Stati d'animo", dal 8 al 31 dicembre 2015 alla galleria "Spazio Rosso Tiziano", via Taverna 41, Piacenza, rispecchia questi diversi registri espressivi. Troviamo infatti un approccio quanto mai variegato contenente disegni a matita, raffinate incisioni, soprattutto fondi informali ottenuti con pochi e fondamentali colori sempre ad olio.
Rossi ha infatti lavorato su un’ambivalenza semantica con disegno ed incisione da un lato, spazi indefiniti dall’altra. Cioè corpo e materia, figure e non figure, personaggi e sentimenti: forse un tutt'uno indissolubile ma, iconograficamente, la differenza esiste."

Federica Rossi - Moods. Stadi d'animo
SPAZIO ROSSO TIZIANO
Piacenza - dall'otto al 31 dicembre 2015
Via Giuseppe Taverna 41 (29100)
+39 0523334215
info@rossotiziano.com
www.rossotiziano.com

lunedì 7 dicembre 2015

Giuseppe Novelli e La memoria delle mani

Quest’omaggio fotografico ai vecchi artigiani di Amelia presenta una galleria di ritratti scattati trent’anni fa con la passione di un giovane fotografo, 28 immagini di personaggi unici e dei loro mestieri, documenti sull’artigianato amerino che tra poco esisterà solo nella nostra memoria.

Giuseppe Novelli - La memoria delle mani
IL GRANAIO
Amelia (TR) - dall'otto dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
Via Della Repubblica 65 (05022)

domenica 6 dicembre 2015

Galleria 54 Arte Contemporanea - Una collettiva a Molfetta

Sabato 12 DICEMBRE, alle ore 19:00, sarà inaugurata una collettiva d'arte presso la Galleria54ArteContemporanea con i seguenti Artisti: Alberto Gianquinto, Ferruccio Marchetti, Antonio Nuovo, Attilio Forgioli, Paolo Baratella, Franco Valente, Piero Pizzi Cannella, Natale Addamiano, Italo Bressan.

Di seguito alcuni brevi cenni biografici degli artisti:

Alberto Gianquinto (Venezia, 1929 – Jesolo, 2003)
Nel 1954 espose alla Fondazione Bevilacqua la Masa vincendo il primo premio. Del 1957 è la sua prima personale alla Galleria del Cavallino di Cardazzo. L'anno dopo vince nuovamente il primo premio della Bevilacqua la Masa. È stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1956 e nel 1962 con un gruppo di opere e, nel 1978, con una sala personale. È presente alla Quadriennale romana nel 1959, 1965, 1969 e 1987. Nel 1988 collabora con il pittore Natale Addamiano per la realizzazione di un progetto per il comune di Polcenigo. Nel 2005 è stato ricordato con una retrospettiva al Museo Correr. Nel 2012 è uscito un primo catalogo generale della sua opera.

Ferruccio Marchetti (Roma, 1941)
Pittore, ceramista, tendenza astratta, attivo a Roma.

Antonio Nuovo
 “Le prime uscite ufficiali d’Antonio Nuovo risalgono al 1944, quando, nel corso dell’occupazione alleata, fu allestita da Panunzio e de Gennaro una collettiva, cui l’artista partecipò con alcuni acquerelli. Poi la personale molfettese del ’46, la collettiva di Cesenatico del ’47 e giù sino all’importante collettiva romana del ’48, quando un pescivendolo dalle venature neorealistiche attrasse l’attenzione di Renato Guttuso, che espresse lusinghieri apprezzamenti. “E Guttuso”, disse una volta Nuovo stesso, non senza una punta d’orgoglio, “non era poi dolce di sale!” Erano solo gli inizi di una carriera che gli ha regalato grandi soddisfazioni a livello nazionale e internazionale (si pensi all’Esposizione di grafica italiana contemporanea di Montevideo, del 1965), riconoscimenti cui Nuovo ha reagito con fare schivo, con la discrezione e la modestia di chi non ama i riflettori, il caos. Alcuni dei soggetti della sua produzione sono il nudo con cilindro e fiocco degli edenici Adamo ed Eva; il pescivendolo tanto umano della collettiva di Roma; La Luna, che costituiva una delle interlocutrici privilegiate di Antonio Nuovo; il mare, ora simbolo cruccioso, ora abbraccio d’inusitato calore; i paesaggi della Puglia, con i campi irrorati d’oro o sovrastati da nuvole, che recano in dote un ‘desiderio di pianto’ nel cielo plumbeo; l’angelo dell’Apocalisse, Nemesis fantasmatica che sorvola, in un’aura violacea, alcune costruzioni cittadine e arriva a determinare morte e distruzione o, magari, un’inattesa purificazione; i soggetti sacri, che spesso si caratterizzano per i contorni sfatti, quasi fossero ombre protese a fasciare lo spazio circostante o forme immateriali capaci di ingenerare una sorta di tremore nello spazio circostante. Un pittore ispirato, coraggioso, energico, sognatore.”
testo di Gianni Antonio Palumbo 

Attilio Forgioli (Salò, 1933)
Compie gli studi artistici presso l'Accademia di Brera a Milano, dove ha come insegnanti Funi e Reggiani. Nel 1956 espone i primi dipinti e disegni alla Galleria Alberti di Brescia e nel 1961 tiene la sua prima mostra personale di disegni alla Galleria Spotorno. Segue nel 1962 la prima personale di dipinti alla galleria San Fedele di Milano. Si susseguono personale e collettive in Italia e all’estero e nel 1965 espone alla Galleria Bergamini, con la quale instaura una collaborazione che gli consente di lasciare l'insegnamento alla scuola media dedicandosi esclusivamente alla pittura. Durante questo periodo compie un viaggio in Spagna insieme a Zeno Birolli e in Sicilia, che influenzeranno la sua pittura, dando avvio al ciclo delle Isole. Negli anni Settanta, durante un viaggio in Inghilterra, conosce Sutherland e tiene diverse mostre personali, una delle quali a Londra. Nel frattempo inizia a frequentare la Valsesia, dove allestisce uno studio-abitazione. Nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia e a quella di S. Paolo in Brasile. Durante gli anni ottanta conosce Pino Mongello e Flaminio Gualdoni, con i quali avvia l'attività della Civica Raccolta del Disegno di Salò. Durante gli anni novanta viene presentato in due grandi personali nelle Marche e a Treviso, organizzate rispettivamente dai critici Elena Pontiggia e Marco Goldin. Tra le sue mostre più importanti si ricordano la personale allestita presso la Galleria Rafanelli (2001), l’antologica presentata da Flaminio Gualdoni al Museo della Permanente di Milano (2003), la personale alla Galleria Guastalla di Milano (2006) presentata dal critico Claudio Cerritelli, e la mostra antologica di pastelli presentata da Sandro Parmiggiani a Palazzo Magnani a Reggio Emilia (2006). Nel 2007 si svolge un'importante personale presso il Grande Miglio in Castello a Brescia ed un'altra alla Galleria Rafanelli di Genova. Nel 2008 Forgioli espone alla Galleria Cento Fiorini di Civitanova Marche, alla Casa del Mantegna a Mantova e nuovamente al Museo della Permanente di Milano con un omaggio in ricordo dell'amico pittore Lino Marzulli. Attilio Forgioli alterna il suo lavoro di pittore tra gli studi di Milano e quello di Alagna in Valsesia.

Paolo Baratella (Bologna, 1935)
Nato da genitori ferraresi, la sua città natale è Bologna, dove trascorre l'infanzia che lo vede precocemente portato per il disegno, tanto che già all'età di sei anni avrà deciso di divenire un pittore. Durante gli anni della guerra fa ritorno a Ferrara. Dal 1960 inizia ad esporre a Milano e in altre città italiane ed europee, continuando ancora oggi la sua attività artistica ed espositiva. Risale al 1961 la sua prima personale nel capoluogo lombardo. Nel 1972 partecipa alla Biennale di Venezia, nel 1974 e 1994 è alla Biennale di Milano, nel 1986 e 1999 espone alla Quadriennale di Roma e nel 1992 alla Triennale di Milano. Nel 2006 affresca la nuova sagrestia della Cattedrale di Ferrara. La sua opera è caratterizzata da vasti cicli pittorici ispirati alla contemporaneità e in particolare alla violenza del potere nelle sue differenti forme. Oltre all'uso dell'olio e degli acrilici, compie ricerche anche nel campo dei riporti fotografici, sulla litografia e serigrafia.

Franco Valente (Terlizzi (Ba), 1940)
Pittore pugliese, inizia la sua attività artistica nel 1960.                
Nel 1964, con il sostegno di alcuni intellettuali, istituisce a Molfetta il centro culturale “ Il Cavalletto”, il cui scopo è quello di promuovere la conoscenza e la diffusione dell’arte nelle sue diverse espressioni.
Oltre alle attività svolte con Il Cavalletto, l’artista ha partecipato a varie rassegne in numerose città in Italia ed all’estero, tra le più importanti citiamo: Fiera delle arti via Margutta, Roma; Premio Sulmona; Pittori Contemporanei, P.to San Giorgio; Galleria l’Acquasola, Genova; Galleria Spezia 66, La Spezia; Mostra Nazionale Artisti Contemporanei, Maratea; Galleria La Navicella, Cagliari; Galleria Libreria “La nuova città”, Nuoro; Galleria Il Cavalletto, Molfetta; Circolo Rinascita, Matera; Premio San Fedele, Milano; Galleria l’Abetone, Abetone; Studio R. Spampanato, Lucca; Galleria Angolare, Milano; Galleria Il Poliedro, Cremona; 1964-1984 Gli anni del cambiamento, Il Cavalletto, Molfetta; Premio Santhià ’85 e ’86 , Santhià; Expo Arte ’86, Bari; Galleria Malcanton, Trieste; Expo Arte , Norimberga; Spazio d’Arte Laurentianum, Mestre; Expo Arte, Padova; Expo Arte, Bari; Biennale d’Arte Contemporanea, Monterosso Calabro; Natura Ultima, Il Cavalletto, Molfetta; L’immaginario del mare, il reale dell’esistenza, Maratea; Collettiva Inaugurazione scale mobili Potenza alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo A. Ciampi, Associazione Culturale “Il Filo di Arianna”, Potenza; Aenaon Galleria, Atene; 20 Artisti alla Sala dei Templari, Molfetta; Tracce e Memoria, Centro Storico di Molfetta; Premio Novara settembre 2005; 10 artisti premiati al Salone Arengo del Broletto, Segni di terra, Spoltore; Installazioni – Macchiagodena Is 2008; Collettiva “Dialoghi d’autunno” 2009 e 2010 , Volos GRECIA;  Collettiva “Arte e solidarietà” Lega del filo d’oro, Molfetta; Collettiva “Riciclaggio Arte”, Addamiano Guastamacchia Iaccheo Laurelli Valente, Molfetta; Collettiva “fiera di S.Marco” Pinacoteca Denapoli, Terlizzi; Collettiva “Ars, Arti visive per l’Europa”, Avellino 2011; Collettiva “Olio d’Artista” – Modugno 2011      
Hanno scritto di lui: Portalupi, Prisco, De Giosa, E. Fezzi, Cannizzaro, D’Elia, Finocchiaro Germano, Venturoli, Guerricchio, Solmi, De Paola, Centrone, Degrada, Marino, Franza, Mongelli. 

Piero Pizzi Cannella (Rocca di Papa, 1955)
Negli anni '70 frequenta le lezioni di Alberto Ziveri all'Accademia di Belle Arti di Roma e si iscrive al corso di laurea in Filosofia all'Università La Sapienza. Si occupa in questo periodo di arte concettuale.
Partecipa fin dagli esordi alle attività della neo-avanguardia de La Stanza, galleria romana gestita da un gruppo di artisti, tra cui Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo, Stefano Di Stasio. Lì tiene la sua prima mostra personale nel 1977 ed una installazione concettuale nel 1978.
Nel 1980 partecipa ad una collettiva anacronista alla galleria La Tartaruga di Roma.
Nel 1984, insieme a Bruno Ceccobelli e Marco Tirelli, dà vita alla Nuova Scuola Romana o Scuola di San Lorenzo presso il Pastificio Cerere, dove già operavano Giuseppe Gallo, Gianni Dessì e Nunzio Di Stefano.
In quel periodo espone dipinti figurativi alla galleria l'Attico di Roma e in numerose occasioni presso Annina Nosei Gallery a New York, Galerie Folker Skulima a Berlino, Galerie Triebold a Basilea, opere incentrate sull'evocazione della figura umana attraverso oggetti d'uso comune decontestualizzati, come mobili, indumenti, accessori.
Prende parte a numerosi eventi ed esposizioni collettive: Biennale di Parigi e San Paolo di Brasile (1985); Biennale di Sidney (1986), XI e XII Quadriennale di Roma (1986 e 1996); Biennale di Venezia (1988, 1993 e 2011); Biennale di Istanbul (1989).
Vive e lavora a Roma.

Natale Addamiano (Bitetto (Ba), 1943)
Trasferitosi a Milano nel 1968, si iscrive all’Accademia di Brera e frequenta i corsi di pittura tenuti da Domenico Cantatore, fino al diploma conseguito nel 1972. Nel 1970 la prima mostra organizzata dalla Galleria L’Agrifoglio di Milano; nel 1971 inaugura la Galleria Solferino con dipinti eseguiti sul tema dei Diari Notturni. Nel 1973 espone a La Bussola di Bari; Domenico Cantatore nel 1976 lo invita a insegnare presso la sua cattedra di pittura a Brera.  Inizia la sua ricca attività di opere eseguite in litografie con la Stamperia la Spirale di Milano.  Nel 1978 è invitato ad esporre da Roberto Sanesi al Palazzo Ducale di Urbino; lo stesso critico cura il catalogo della mostra tenutasi negli spazi della Galleria Cocorocchia. Nel 1980  mostra alla Mood Gallery di Milano. Nel 1983 una personale di incisioni al Palazzo Sormani di Milano. Il Comune di Pulcenigo commissiona ad Addamiano, Cazzaniga e Gianquinto un ciclo di opere riguardanti il proprio territorio. Nel 1990 inaugura una personale alla Spirale di Milano e conosce Kayoko Shimada, suo riferimento per il Giappone.  E' invitato sia alla VI Triennale dell’incisione a Palazzo della Permanente di Milano che alla rassegna ”Un punto per Piero” a New York. Nel 1993 è organizzata la prima grande antologica a Villa Cattaneo presso S. Quirino; è invitato alla XXXII Biennale di Milano Palazzo Permanente; nasce l’Archivio generale presso la Dep Art di Milano. Nel 2003 si reca in Giappone dove inaugura cinque personali: Tokyo, Kyoto, Kobe, Osaka, Niigata. Nel 2004 viene inviato a Cracovia dall’Istituto Italiano di Cultura. La città di San Vito al Tagliamento gli organizza un’ampia mostra antologica di opere all’Ex Ospedale dei Battuti a cura di Andrea Del Guercio. Arianna Sartori di Mantova presenta l’opera incisa 1972/2002. L’Ass. Eleatica Onlus di Salerno organizza un’antologica al Museo Archeologico di Paestum, all’inaugurazione il critico Luca Beatrice presenta l’autore e il relativo catalogo edito da Charta; nell’occasione viene presentato anche il volume “Addamiano 1970/2005” (dep Art ediz:) .
È presente dal 1978 a diverse fiere: Bologna, Verona, Milano, Reggio Emilia, Parma, Genova, Pordenone, New York ecc.

Italo Bressan (Vezzano (TN), 1950) 
 Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove è professore di pittura dal 1982. Il colore è l'elemento base delle sua ricerca, un colore che vuole essere pura evocazione, una pura estensione mentale e sensoriale. La superficie viene considerata come una tensione verso "l'oltre", conservando una componente strutturale: ogni dipinto è il risultato di una meticolosa disposizione di spazi cromatici. Bressan utilizza diversi tecniche - olio, acquerelli e smalto sintetico - e supporti come vetro e carta. 
A partire dal 1979 è stato protagonista di numerose personali, che si sono tenute in città come Milano, Roma, Torino, Firenze, Basilea, Francoforte e Amburgo.



54 Arte Contemporanea, Via Baccarini - 54, Molfetta (Ba)
sabato 12 dicembre 2015
dal martedì al sabato: 10:30 – 12:30; 18:00 – 20:30
12 dicembre 2015 – 10 gennaio 2016
Tel. +39 080 3348982; 335 7920658. Sito: www.arte54.it. 
E-mail: info@arte54.it

Ingresso libero

sabato 5 dicembre 2015

VISIONI DEL SUD - Esplorazioni fotografiche di Giuseppe Palumbo

Il Salento della prima metà del Novecento catturato dallo sguardo  del fotografo leccese Giuseppe Palumbo nelle tre tappe di una mostra-laboratorio  che anticipa la retrospettiva dedicata alla sua opera  e alla valorizzazione del suo archivio.



Calimera, Gallipoli, Lucugnano (Lecce)
4 / 2 dicembre 2015
luoghi vari

Il Salento del secolo scorso catturato dallo sguardo di Giuseppe Palumbo. Attraversa territori, restituisce profili e fisionomie, luoghi e tradizioni sbiadite dal tempo il percorso espositivo che nel mese di dicembre toccherà Calimera, Gallipoli e Lucugnano, mettendo a fuoco in ogni sua tappa un aspetto specifico del lavoro del fotografo e studioso leccese. Macina chilometri Visioni del Sud. Esplorazioni fotografiche di Giuseppe Palumbo, la mostra laboratorio ideata da Maurizio Buttazzo, Francesco Maggiore e Paolo Pisanelli per Istituto di Cultura Mediterranea (ICM) e realizzata da ExArte ONLUS, Big Sur, Cinema del reale e Positivo Diretto grazie al contributo di Regione Puglia, Comunità Europea e dei Gal Capo di Leuca, Isola Salento, Serre Salentine e del Comune di Calimera, che ospita la tappa inaugurale di un progetto modulare e diffuso sul territorio salentino, improntato al work in progress.

Le tre articolazioni di questo percorso, realizzato in collaborazione con il Museo Provinciale di Lecce “Sigismondo Castromediano” che custodisce l’intera collezione fotografica di Palumbo, sono infatti pensate come anticipazione di una retrospettiva che nel 2016 sarà dedicata alla sua opera e al suo archivio. Tre diverse azioni, diffuse ma corali, che da venerdì 4 al 22 dicembre 2015 prenderanno vita in un’abitazione privata a Calimera; nell’atrio di un liceo a Gallipoli e nelle stanze di Palazzo Comi a Lucugnano attingendo all’opera monumentale dell’intellettuale leccese che, nella sua prolifica attività di documentazione del Salento, ha realizzato oltre 1700 immagini su lastra di vetro donate nel 1959 al Museo Provinciale di Lecce. Modulando contenuti, allestimenti site specific e videoproiezioni, Visioni del Sud. Esplorazioni fotografiche di Giuseppe Palumbo propone al pubblico un percorso nomade; un intreccio di racconti, alternati a laboratori, performance e interventi in progress in grado di attualizzare il linguaggio dell’autore e che diventano strumento di un attraversamento visivo per guardare all’archivio in chiave attuale. 

L’esplorazione a cui invita Visioni del Sud ha inizio venerdì 4 dicembre a Calimera, città natale del fotografo e intellettuale salentino. All’interno di Casa Donna Ninì, al civico 76 di via Costantini, le installazioni fotografiche e le sculture luminose realizzate da Maurizio Buttazzo faranno luce su “L’uomo, il fotografo e lo scrittore”. Oltre agli aspetti della sua vita privata che emergono dal video-racconto realizzato da Paolo Pisanelli alla figlia Anna e da documenti e album di famiglia inediti, questa tappa sarà un’occasione per conoscere l’uomo, il giornalista, il fotografo e l’intensa attività di documentazione e promozione del territorio ante litteram dell’area ellenofona che all’autore concretizzò con scritti monografici e raffinate raccolte di cartoline illustrate.

L’inaugurazione è fissata alle 18. Prenderanno parola durante il vernissage Francesca De Vito, sindaca di Calimera; Simona Manca, Consigliere Provinciale Delegato alla Cultura; Luigi De Luca, Istituto di Culture Mediterranee; Cosimo Marrocco, Presidente del Gal Isola di Mezzo; Anna Palumbo, erede e testimone dell’opera di Giuseppe Palumbo, insieme a Paolo Pisanelli, Francesco Maggiore, Federica Facioni di Archivio Cinema del reale, ideatori del progetto espositivo. “L’uomo, il fotografo e lo scrittore” sarà visitabile fino a martedì 22 dicembre. 

Durante l’intero periodo di apertura, ospiterà numerosi appuntamenti, tra musica, presentazioni ed eventi cinematografici, realizzati in collaborazione con varie realtà culturali attive sul territorio, espressione della volontà collettiva di rinsaldare il legame tra la figura di Palumbo e il centro salentino che gli diede i natali. Il calendario è in continuo aggiornamento. Si segnala in particolar modo la serata in programma per mercoledì 9 dicembre con “La passione dei beni comuni”, un evento dedicato a Palumbo e Franco Corlianò, artisti e calimeresi doc che hanno dedicato grandi studi, risorse e passioni alla cura e alla tutela di beni comuni materiali e immateriali. 

L’evento si svolgerà alle 19 a Casa donna Ninì e sarà replicato alle 21 al Cinema Elio di Calimera. La disseminazione dell’archivio coinvolgerà anche l’Istituto di Istruzione Superiore “Quinto Ennio” di Gallipoli con un focus dedicato a “Le marine e i mestieri del mare” che Palumbo documentò nelle vesti di corrispondente per ‘Le cento città d’Italia illustrate’. L’appuntamento, che sarà inaugurato sabato 5 dicembre alle 10.30, ha come obiettivo quello di mettere in relazione le nuove generazioni con la raccolta fotografica attivando uno sguardo critico sul paesaggio, sui territori e le loro trasformazioni. Il percorso, che abiterà l’atrio dell’edificio scolastico, avrà un carattere laboratoriale e coinvolgerà attivamente gli studenti con un workshop a cura di Maurizio Buttazzo e Big Sur.

Domenica 6 dicembre saranno il paesaggio rurale e le cosiddette arti applicate al centro de “I mestieri e i prodotti della terra”, il percorso tematico ospitato presso Palazzo Comi a Lucugnano. Qui una selezione di immagini ripropongono le attività produttive, artefatti e prodotti del Salento di quegli anni. La manipolazione prende corpo nelle installazioni video che re-interpretano il patrimonio iconografico e i segni fermati nelle immagini d’archivio. In questa tappa, che sarà inaugurata alle 18, è previsto un focus su Palumbo “autore” attraverso la riproduzione di suoi articoli e scritti per tessere un parallelismo con Girolamo Comi, altro grande protagonista del Novecento letterario. Anche Casa Comi ospiterà domenica 13 “La passione dei Beni Comuni”, serata di videonarrazioni e racconti che avrà inizio alle 18.

Per informazioni su Visioni del Sud: 
www.culturemediterranee.org | www.cinemadelreale.it | Infoline: 393.9257077 

venerdì 4 dicembre 2015

Siam come le lucciole

La mostra Siam come le lucciole, a cura di Simona Gavioli con il supporto della Famiglia Zingarelli – Rocca delle Macie Siena, si propone di indagare la poetica di alcuni artisti che, attraverso la vernice luminescente, utilizzano la luce come espressione artistica. 

Questo modo di fare pittura sconvolge i canoni mentali dello spettatore di fronte a un dipinto: normalmente il buio annulla la percezione, ma in questo caso la rende possibile. Questa inversione fa sì che il fondamento della visibilità dell'opera diventi il principio attivo della tecnica artistica. 

Nella pittura di luce l'interstizio/spiraglio è la nostra commozione, lo stupore e, se vogliamo, anche la paura del passaggio vedo/non vedo o meglio vedo e poi mi accorgo di presenze oltre la luce. “ Il colore non esiste” esclama Raimondo Galeano, artista che bene conosce e studia questa tecnica, “perché in assenza di luce nessuno di sarebbe in grado di distinguerne alcuno”. In effetti, il colore non è una caratteristica fisica ma è una sensazione elaborata dal cervello quando i nostri occhi percepiscono fotoni di una certa lunghezza d'onda. 

Secondo la fisica, siamo noi essere umani ad avere un determinato sistema visivo, dando una percezione personale del mondo. Ne deriva che il colore è una creazione umana e la vera natura delle cose è il buio. Ogni oggetto in realtà è oscuro e non emette colore di per sé. La luce è sempre alla base di tutto. Così, imprigionando la realtà con la pittura luminescente, ci si apre un mondo sconosciuto dove le sagome prendono vita e si animano d'emozioni e sentimenti che corrono attraverso l'oscurità e rendono percepibile ciò che prima era nascosto.

Siam come le lucciole
MUSEO DEL TERRITORIO BIELLESE - CHIOSTRO DI SAN SEBASTIANO
Biella - dal 4 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
Via Quintino Sella (13900)
+39 0152529345 , +39 0152432791 (fax)
museo@comune.biella.it
www.museodelterritorio.biella.it