Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

venerdì 15 marzo 2024

Axel Becker - Simplicity Art


Sabato 23 marzo 2024 alle ore 18:00 Arte Borgo Gallery apre nuovamente il proprio spazio espositivo all’artista Axel Becker per la sua nuova mostra personale nella Capitale. In “Simplicity Art” che si svolgerà dal 23 al 30 marzo, Becker rafforza i leitmotiv che contraddistinguono lo studio e la sua abilità artistica. Anche nelle nuove opere presentate è evidente la minuziosità e precisione sia nelle sculture che nei dipinti. Una mostra, dunque, che consolida la straordinaria capacità interpretativa di Axel Becker basata su una irrinunciabile essenzialità. L’inaugurazione sarà accompagnata dal commento della storica e critica d’arte Martina Scavone.

Axel Becker è nato il 15 dicembre 1965 a Francoforte sul Meno. Laureato in economia aziendale è attivo come artista a livello nazionale e internazionale da oltre 20 anni. Ha scoperto la sua passione per l’arte da bambino e ha sperimentato diversi materiali come il peltro, il legno e il gesso. Dopo vari studi, Axel Becker ha iniziato la sua carriera artistica professionale nel 2012. Si è qualificato per le Biennali d'Arte internazionali di Londra, Milano, Firenze. Le sue opere sono esposte in gallerie e musei di tutto il mondo.   


Simplicity Art

A cura di Anna Isopo

Presentazione a cura di Martina Scavone

Arte Borgo Gallery – Borgo Vittorio, 25 – Roma

Dal 23 al 30 marzo 2024

Inaugurazione: sabato 23 marzo, ore 18:00

Ingresso libero 

Orari: dal martedì al sabato 11 - 19 | lunedì e festivi chiuso 

Info: www.arteborgo.it  |info@arteborgo.it  | 345.22.28.110

martedì 5 marzo 2024

Spargi al vento il tuo pensiero

Spargi al vento il tuo pensiero,  come petali di rosa leggeri, che danzano nell’aria, liberi e senza peso.

Lascia che il vento lo porti lontano, tra le fronde degli alberi, oltre le colline e i confini, fino a dove il cielo si fonde con il mare.

E mentre il tuo pensiero si disperde, spero che trovi pace e serenità, come un piccolo segreto sussurrato al vento, che solo tu conosci.

Testo e foto di Leonardo Basile (www.leonardobasile.it)


martedì 27 febbraio 2024

Che bella la sera quando giunge in silenzio

Che bella la sera quando giunge in silenzio,"l’orizzonte si tinge di sfumature dorate, e il mondo si avvolge in un abbraccio di pace. Le stelle si risvegliano, timide e luminose, come sogni che danzano nel buio.

Nel silenzio, i pensieri si fanno leggeri, e l’anima si apre alle meraviglie nascoste. Forse è in questo momento che la bellezza si rivela con maggiore intensità, quando tutto è calma e serenità.

E così, mentre il sole si nasconde dietro le colline, ci lasciamo cullare dalla dolce melodia del crepuscolo, sperando che ogni sera ci regali un nuovo incanto, un nuovo motivo per ammirare la bellezza del mondo.

Buona sera a te, viandante del tramonto, che porti con te il segreto di ogni giorno." (IA)



giovedì 15 febbraio 2024

Thinking About Cézanne,

James Cohan è lieto di presentare Thinking About Cézanne, una mostra di nuovi dipinti e opere su carta di Mernet Larsen, in mostra dal 15 febbraio al 16 marzo 2024, presso la sede della galleria al 52 di Walker Street. Questa è la quarta mostra personale di Larsen con James Cohan.

Nel corso di sei decenni di attività artistica, Mernet Larsen ha sviluppato un dialogo distintivo con la storia dell'arte, attingendo ai tradizionali rotoli narrativi giapponesi del XIII secolo, ai dipinti reali del XVIII secolo di Udaipur, in India, e i dipinti non oggettivi del costruttivista russo El Lissitzky. Larsen sfrutta le loro geometrie improbabili per rappresentare la nostra realtà quotidiana, popolando il suo mondo vertiginoso e inquietante con personaggi che riflettono l'angoscia e l'umorismo contemporanei in egual misura. Per questa mostra, Larsen ripercorre la sua passione per l'opera di Paul Cézanne.


Larsen ricorda: "Quando avevo poco più di vent'anni, ero ossessionato da Cézanne. Sentivo che il suo lavoro rappresentava una vera e propria rivoluzione in ciò che la pittura 'realistica' dovrebbe essere, riflettendo il vedere come un atto costruttivo, costruita a partire da un occhio vagabondo: scansionare il motivo, metterlo insieme, costruire un'immagine che sembri l'essenza di ciò che si vede". Più di cinquant'anni dopo, Larsen rivisita questa influenza formativa, chiedendosi: "Come sono cambiato? Com'è cambiato il mondo?"

Otto nuovi dipinti e studi correlati riflettono la "conversazione generativa e continua con Cézanne" di Larsen, pur rimanendo completamente sua. Larsen riesamina il suo immaginario più canonico – i bagnanti, la campagna francese, i membri della sua famiglia – per esporre e animare le loro strutture sottostanti ed essenziali. Larsen sposta e moltiplica il luogo fisico da cui Cézanne si trovava in relazione al soggetto in questione, andando oltre il suo punto di osservazione singolare e frontale. In questo modo, diventa onnipresente all'interno della scena, svincolato dalla prospettiva tradizionale o dalla gravità. Le sue immagini sono complete e panoramiche, comprensive di numerosi e discordanti luoghi, linee temporali e linee di vista.


vai al sito


Immagine a corredo:

MERNET LARSEN

Cézanne’s House, 2023

Acrylic and mixed media on canvas

54 1/4 x 50 1/2 in.

137.8 x 128.3 cm





mercoledì 7 febbraio 2024

Enrico Cattaneo. Rumore Bianco

Sabato 17 febbraio 2024 alle ore 18 la Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna ospita la proiezione del film Enrico Cattaneo. Rumore Bianco (32’, 2021) diretto da Francesco Clerici e Ruggero Gabbai e prodotto da Astrolab Media Forma International di Milano. 


Enrico Cattaneo è stato un fotografo eclettico e sperimentatore, un occhio difficilmente classificabile in un filone unico: amante degli oggetti, delle opere d’arte e degli artisti di cui è diventato celebre e richiesto ritrattista, anche se è nato con i reportage e ha saputo raccontare come pochi altri la periferia di Milano. Le pareti di casa sua sono tappezzate di opere, la sua vita è scandita dal fumo, questo documentario è una picaresca ballata jazz sulle note del suo lavoro e della sua dimensione pubblica e privata, suonate nel silenzio dell’umanità ironica e sospesa del suo sguardo arrivato alla fine del percorso. 

La proiezione del film sarà preceduta da un breve intervento di Luca Pietro Nicoletti, professore di storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Udine e autore, con Giorgio Zanchetti, del volume Enrico Cattaneo. Fotografare un’idea, pubblicato da Silvana Editoriale nel 2023.L’intervento sarà trasmesso anche in streaming tramite il sito e il canale YouTube della Fondazione. 

Dopo la conferenza è prevista, per i soli presenti in sala, la proiezione del film. L’evento, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna, è realizzato in collaborazione con l’Archivio Enrico Cattaneo di Milano e si inserisce nell’ambito delle attività collaterali alla mostra 


In suspensus. Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo, Elena Modorati, a cura di Angela Madesani, visitabile presso gli spazi della Fondazione fino al 7 aprile 2024. 

Ingresso libero fino a esaurimento posti.  

Informazioni:info@sabeperlarte.org | www.sabeperlarte.org 

In suspensusCarlo Benvenuto, Enrico Cattaneo, Elena Modorati

A cura di Angela Madesani

Sede Fondazione Sabe per l’arte | via Giovanni Pascoli 31, Ravenna

Periodo 20 gennaio – 7 aprile 2024

Inaugurazione sabato 20 gennaio 2024, ore 11

Orari giovedì, venerdì, sabato e domenica ore 16-19

Ingresso libero 

Ufficio stampa

Irene Guzman | press@sabeperlarte.org | +39 349 1250956

sabato 3 febbraio 2024

Chiaramonti e Massart: la riscoperta di due pittori della Pisa del Novecento


Da maestro a allievo: Giovanni Chiaramonti e Curzio Massart nella Pisa del Novecento” è la mostra che Palazzo Blu dedica a due artisti che hanno avuto un forte legame con Pisa ma che al tempo stesso sono stati un po’ dimenticati. La mostra, a cura di Stefano Renzoni, sarà allestita nella sala della biblioteca e permetterà di ammirare una cinquantina di opere scelte dei due pittori post macchiaioli, che illustrano vedute e interni di chiese, nature morte, marine e paesaggi, in cui sono riconoscibili scorci di luoghi e vedute pisani e toscani. 

Giovanni Chiaramonti (Todi, 1861 – Viareggio, 1942) fu maestro di pittura di Curzio Massart (Suvereto, 1907 – Pisa, 1985) e la mostra nasce proprio dalla volontà di valorizzare le opere dei due artisti post macchiaioli che a lungo lavorarono a Pisa - e non solo – ma di cui negli anni la memoria si è persa. L’inaugurazione al pubblico è prevista venerdì 9 febbraio alle ore 17:00 con una breve cerimonia introduttiva nell’auditorium di Palazzo Blu, cui saranno presenti, oltre al presidente di Palazzo Blu e al curatore della mostra, il sindaco di Trevi Ferdinando Gemma e l’assessore alla cultura di Pisa Filippo Bedini.

  

Chiaramonti e Massart: la riscoperta di due pittori della Pisa del Novecento

Inaugurazione venerdì 9 febbraio 2024, ore 17:00

Auditorium di Palazzo Blu 


PALAZZO BLU

Lungarno Gambacorti 9, 56125

Pisa | Tel. +39 050 916 950

info@palazzoblu.it


Più info                                               


venerdì 26 gennaio 2024

JiříKolář - Viaggio nell’arte del Novecento

La mostra di Jiří Kolář, industrioso inventore di oltre 100 tecniche del collage, omaggia diversi grandi maestri del Novecento da lui rivisitati con accostamenti riusciti e grande rispetto. 


La mostra vuole indagare l’amore dell’artista non solo per l’arte antica ma anche per quella del suo secolo, quella realizzata dai suoi contemporanei, che ha dapprima studiato sui libri che riusciva a recuperare nella Praga comunista e che poi ha potuto ammirare personalmente nei musei di Parigi o di altre città in cui aveva occasione di trovarsi, magari per le sue stesse mostre.

Una Composizione di Piet Mondrian è intercalata all’Annunciazione della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca; la sagoma dell’Uccello nello spazio di Costantin Brancusi lascia intravedere il seno adolescente de La sorgente di Ingres o ancora le Attese di Lucio Fontana che sovrastano la cacciata di Masaccio nell’opera L’arte moderna scaccia l’arte antica. Sarà un viaggio affascinante, in cui il visitatore potrà cimentarsi a scoprire le opere frammentate nei collage!

Le opere in mostra sono 21, la più vecchia del 1961, la più recente del 1996. 

Con l’occasione si renderà nota al pubblico la pubblicazionedel nuovo sito dell’Archivio JiříKolář contenente le opere a ora catalogate e consultabile da appassionati e collezionisti. Nel sito anche contenuti sulle tecniche sviluppate e la loro descrizione, la biografia dell’artista, la bibliografia delle pubblicazioni, l’elenco delle mostre personali e collettive, una galleria fotografica e la modulistica scaricabile per richiedere l’archiviazione delle opere.


L’artista

JiříKolář nasce il 24 settembre del 1914 a Protivín in Boemia. Nel 1922 si trasferisce a Kladno, non lontano da Praga. Dopo un'adolescenza caratterizzata da lavori fortuiti, a sedici anni scopre l'edizione ceca di Lesmots en liberté futuristes di Filippo Tommaso Marinetti, che lo conduce nel mondo della poesia moderna, fondamentale per la sua futura ricerca artistica. Grazie all'incontro con il Surrealismo inizia a lavorare con la tecnica del collage. Nel 1937 tiene la sua prima personalealMozarteum di Praga. Nel 1941, durante l'occupazione tedesca, esce la sua prima raccolta di poesie e l'anno seguente fonda il "Gruppo 42" insieme ad altri artisti. Tra il 1946 e il 1948 compie alcuni viaggi a Parigi, in Germania e in Gran Bretagna e qualche anno dopo esce Il Fegato di Prometeo (1952) nel quale, unendo le immagini alla poesia e alla prosa, denuncia la drammatica situazione cecoslovacca dopo l'avvento del regime comunista; una dura verità che insieme ad altri scritti gli costa il carcere per nove mesi e il divieto di pubblicazione fino al 1964. Verso la fine degli anni Sessanta espone in Germania e in Brasile dove nel 1969 è premiato alla X Biennale di San Paolo quindi in Canada e in Giappone. Nel 1975, nel 1978 e nel 1985 il Guggenheim R. Solomon Museum di New York gli dedica tre importanti mostre personali (Koláře Picasso sono gli unici artisti che, da viventi, hanno avuto l'onore di tre mostre personali presso il Guggenheim di New York). Seguiranno molte altre esposizioni in tutto il mondo. Nel 1991 pubblica il Dizionario dei metodi, la raccolta di tutte le 108 tecniche utilizzate per la realizzazione delle sue opere: rollages, ventilages, chiasmages, confrontages,etc. Le sue opere sono presenti nei maggiori musei del mondo.

Nel 1991 riceve il Premio Seifert e viene nominato cittadino onorario di Praga, dove muore nell'agosto del 2002. È del 2012 un'importante retrospettiva presso il MOCAK di Cracovia, nel 2013 si è tenuta una mostra antologica presso la KunstforumostdeutscheGalerie di Regensburg in Germania, mentre nel 2021 è la volta del Museum Kampa di Praga.



JiříKolář - Viaggio nell’arte del Novecento

3 febbraio – 13 aprile 2024

Inaugurazione sabato 3 febbraio ore 18.30

Aperto da martedì a sabato 16 |19. Gli orari possono variare, verificarli sul sito. Si riceve anche su appuntamento.


Per informazioni 

Galleria Melesi  info@galleriamelesi.com 

T 0341360348 o 3484538002

venerdì 19 gennaio 2024

ABABO Art Week 2024

Dal 1 al 4 febbraio, l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone una nuova edizione di ABABO Art Week, calendario di appuntamenti sviluppato nell'ambito di ART CITY Bologna, programma istituzionaledi mostre, eventi e iniziative speciali, promosso da Comune di Bologna e BolognaFiere in occasione di Arte Fiera. ABABO Art Week 2024 include eventi espositivi e performativie conferenze, tra cui la terza edizione del ciclo di incontri ARTalk CITY, il progetto partecipativo Voglio essere l’ultima e l’annuale appuntamento con la Giornata di Studio sul restauro del Contemporaneo, mentre le opere delle studentesse e degli studenti occuperanno uno stand dedicato ad Arte Fiera.


Dopo il grande successo di pubblico della prime due edizioni, torna il fortunato ciclo di incontri ARTalk CITY, organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna per approfondire le poetiche di alcuni dei protagonisti dell’edizione 2024 di ART CITY Bologna.Coordinato da Maria Rita Bentini, il programma è previsto dal 1 al 4 febbraio alle ore 10 in Aula Magna: Greta Schödl (1 febbraio), Luca Monterastelli (2 febbraio),Virgilio Sieni(3 febbraio) eLudovica Carbotta (4 febbraio) siracconteranno in prima persona a partire dal progetto artistico concepito per ART CITY Bologna 2024, in dialogo con i rispettivi curatori e con docenti dell'Accademia.I video promo degli incontri sono a cura di Veronica Santi, e realizzati in collaborazione con studentesse e studenti del Corso di Linguaggi del Cinema e dell’Audiovisivo dell’Accademia di Bologna.

 Anche quest’anno, l’Accademia di Belle Arti di Bologna sarà presente dal 2 al 4 febbraio all’interno di Arte Fiera con uno stand (Padiglione 26 / Stand B90) dedicato alle opere di sei studentesse e studenti dei Bienni di specializzazione in Pittura Arti Visive (Carlotta Amanzi e Gaia Terranova), Scultura (Sara Cortesi), Fotografia (Luca Finotello), Decorazione per l’architettura (Yuxin Shi), Grafica d’arte (Alessia Cincotto). Il progetto, dal titolo The uncanny effect, a cura di Marinella Paderni,indaga poeticamente quelle sensazioni tra il misterioso, lo stupore, il perturbante, l’inquieto che il rapporto con il mondo attuale – definito dalla somiglianza tra umano e macchina, natura e in-naturale – produce nelle persone influendo sulla percezione della realtà.Il Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte partecipa con un contributo importante nel raccontare al pubblico le opere selezionate. Venerdì 2 febbraio, l'Accademia organizza, in collaborazione con IGIIC (Gruppo Italiano dell’International Institute for Conservation), la tradizionale giornata di Studio sul Contemporaneo, giunta quest’anno alla nona edizione. 

L’appuntamento, dal titolo La lacuna nell’arte contemporanea. Edizione zero. Problematiche, orientamenti, soluzioni, si svolgerà negli spazi del Teatro dell'Accademia e vedrà confrontarsi curatori, restauratori, artisti ed esperti di tecnologie attinenti al settore.Per maggiori informazioni, visitare il sitowww.igiic.org. Sabato 3 febbraio, in occasione dell'ART CITY White Night, l’Accademia di Belle Arti di Bologna invita il pubblico nel suggestivo spazio settecentesco dell’Aula Magna, ad assistere all’allestimento scenico Voglio essere l’ultima. Voci contro la violenza, una serie di letture tratte dal libro Ferite a morte di Serena Dandini, con la partecipazione e un contributo inedito di Alessandro Bergonzoni e in collaborazione con Gianluca Costantini.Personalità protagoniste nei più diversi ambiti, dalla politica all’arte dal mondo economico a quello culturale della città di Bologna, insieme a studentesse, studenti e docenti,  interpreteranno le voci di donne “ferite a morte”, esprimendo con questa azione il proprio impegno contro la violenza verso le donne (repliche alle ore 21, 22, 23 e ingresso libero fino a esaurimento posti). 

Lo stesso giorno alle ore 15, in Aula Magna è previsto l'incontro Palazzo Bentivoglio in Accademia, con lo storico dell’arte Tommaso Pasquali, curatore della mostra Felicissimo Giani, l’artista Davide Trabucco, curatore del progetto garage BENTIVOGLIO, Agostino Iacurci e Davide Fabio Colaci. Studentesse e studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna saranno inoltre coinvolti attivamente in diversi progetti di ART CITY Bologna, tra cui: il ciclo di lezioni sul gesto Atelier Morandi - Palestra Auratica e la performance Elegia Luminosa del danzatore e coreografo Virgilio Sieni, che verrà presentata dal 1 al 4 febbraio al Teatro Comunale di Bologna; il reenactment di tre storiche performance di Greta Schödl, programmate sabato 3 febbraio alle ore 12.30 in Piazza Maggiore nell'ambito della mostra personale Il tempo non esiste della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; la mostra Salvati presso Palazzo Malvezzi, sede della Città Metropolitana di Bologna, organizzata dall'Istituzione Villa Smeraldi, Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio, in collaborazione con Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, nell'ambito del progetto DiramAzioni (dal 2 al 4 febbraio); la quarta edizione di Corneraholic, che propone uno sguardo inedito sulla Collezione di Geologia del Museo Giovanni Capellini di Bologna (dal 1 al 4 febbraio); la collettiva it rains, it snows, it paints presso Zu.Art giardino delle arti di Fondazione Zucchelli, che avrà come protagonisti tutti i giovani talenti dell'Accademia insigniti dei Premi Zucchelli 2023 (dal 1 febbraio al 25 luglio, opening 2 febbraio ore 18); la performance tra arte e moda con tableau vivant in occasione dell'opening della mostra Una camicia in-solita. Storia del brand Emmanuel Schvili presso il Complesso del Baraccano, sede del Quartiere Santo Stefano (2 febbraio ore 18); Concert for a Dress, grande opera collettiva attraverso l'utilizzo di tecniche di upcycling e riuso di The Crossing Threads Project presso Palazzo Fava Marescotti, sede del comitato provinciale della Croce Rossa (dal 29 gennaio al 4 febbraio, opening 30 gennaio, ore 18); la mostra Taking care allestita nello spazio pubblico attorno a via Marzabotto, organizzata da Attitudes_Spazio alle arti in collaborazione con il Quartiere Porto-Saragozza e con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (dal 27 gennaio al 4 febbraio); dal 1 febbraio (opening ore 16) al 15 settembre, il Museo delle Bambole ospita l’Enfant Sauvage, mostra personale di Elisa Pedretti, neo diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Giovedì 1 e venerdì 2 (dalle ore 9.30 alle 19), sabato 3 (dalle 9.30 alle 16.30 e dalle 20 alle 24), domenica 4 febbrario (dalle 9.30 alle 13.30) l'Accademia di Bologna apre le sue porte al pubblico, che potrà visitare gli spazi storici e la mostraIl Restauro del Moderno. Tutela e Valorizzazione - Il Teatro Didattico dell’Accademia di Belle Arti, a cura di Elisa Tranfaglia e Open Project, allestita nell’Ala Collamarini. Sono programmate visite guidate al termine degli ARTalk CITY, dal 1 al 4 febbraio.

 Accademia di Belle Arti di BolognaVia delle Belle Arti, 54, Bologna

www.ababo.it Ufficio stampa 

Accademia di Belle Arti di BolognaIrene Guzman

ufficiostampa@ababo.it

Tel. +39 349 1250956

mercoledì 10 gennaio 2024

MINIME VARIAZIONI. Drawings and Plaster Surrogates

La Galleria Fumagalli ospiterà dal 18 gennaio al 29 marzo 2024 MINIME VARIAZIONI. Drawings and Plaster Surrogates, la prima mostra personale in galleria del maestro americano Allan McCollum (Los Angeles, 1944) che torna a esporre in Italia dopo quindici anni con un progetto site-specific. 

Allan McCollum, uno tra gli artisti americani concettuali più originali e influenti, sarà a Milano per una mostra di respiro museale: un progetto appositamente pensato per lo spazio principale della galleria, composto da 660 elementi realizzati tra il 1988 e il 1992, che andranno a comporre un’unica estesa installazione: Collection of Drawings.L’opera restituisce la ricerca cinquantennale dell’artista che si concretizza in “collezioni” di opere – disegni o oggetti scultorei, da pochi elementi a diverse migliaia – apparentemente prodotti in serie, ma caratterizzati da sottili e minime variazioni di forme e colore che distinguono il singolo dalla “massa”. 

Allan McCollum, Drawings, 1988/1991. Courtesy Allan McCollum Studio, New York

Attraverso la riproduzione di forme simili e la loro esposizione in installazioni e sequenze mai uguali, Allan McCollum riflette sull’eterno paradosso dell’esistenza umana per cui ogni individuo aspira a essere parte di un gruppo, ma allo stesso tempo a sentirsi unico. Nel 2008 in occasione della sua partecipazione alla Biennale di San Paolo, Allan McCollum ha affermato: «È un'idea semplice, creare un sistema per produrre una “forma” emblematica unica per ogni persona sul pianeta. Naturalmente è complicato e poco pratico, ma poiché spesso riteniamo l’arte un “sogno impossibile”, ho pensato che avrei potuto provarci.» 

Dagli anni ’70, Allan McCollum indaga e pone in discussione la dicotomia tra produzione a mano di opere uniche e produzione di massa, tra indagine artistica dell’individuo e destinatari tradizionalmente intesi come folla senza nome, proponendone il superamento e la creazione di nuove identificazioni per gli spettatori in contrasto con le categorizzazioni dell’arte tradizionale di produttore e destinatario valutato in base a istruzione e classe. Per tale attenzione ai processi di ricezione culturale, l’opera di McCollum è stata spesso associata alle ricerche dei contemporanei Michael Asher, Daniel Buren, Andrea Fraser, Louise Lawler e Allan Ruppersberg. 

Allan McCollum vive e lavora a New York dove si è trasferito nel 1975, dopo gli esordi a Los Angeles, sua città natale.Fondamentali per la sua affermazione sono i gruppi di opere: Surrogate Paintings iniziato nel 1978, Plaster Surrogates emerso nel 1982 e Drawings dal 1988.Ha partecipato alla Whitney Biennial del 1975 e alle Biennali di Venezia del 1988 e 2012. Sue opere sono presenti nelle collezioni di oltre settanta musei d’arte fra i più prestigiosi del mondo tra cui il Centre Pompidou a Parigi; il MoMA, il Whitney Museum of American Art, il Guggenheim Museum e il Metropolitan Museum of Art a New York; il MAMCO a Ginevra; il Castello di Rivoli a Torino. 

Allan McCollum seguirà personalmente l’allestimento della mostra, che durerà circa due settimane, e sarà presente all’opening del 18 gennaio 2024.


Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communicationmariachiara@salvanelli.it | cell + 39 333 4580190

venerdì 29 dicembre 2023

Brutàle è a Utò-Lo Spazio della Luce

La mostra collettiva “Brutàle” raccoglie un mondo variegato di espressioni artistiche, che poggia su radici geografiche differenti, ma che diventa un linguaggio universale unico e complesso ispirato al concetto di violenza.


Comunicato stampa


Da Lucera “Città d’arte” e tra le dieci città finaliste a “Capitale italiana della Cultura 2026” viene lanciata una “chiamata alle arti” ispirata al tema universale della violenza. È la violenza tra esseri umani, nelle parole non dette, negli sguardi carichi di pregiudizi. È la violenza di genere, oltre ogni origine e provenienza. È la violenza verso gli animali, silenziosi testimoni delle nostre azioni spesso crudeli. È la violenza verso la terra, la natura, il mondo che chiamiamo casa. Da questo argomento nasce il progetto “Brutàle”, promosso dall’associazione culturale “Utò-Lo Spazio della Luce” che, dopo aver lanciato un call nazionale collettiva, ispirata al tema della violenza, averne selezionato le opere, tali le esporrà in una mostra-evento che si terrà oggi venerdì 29 dicembre, dalle ore 19, presso la “Utò-Gallery”, sita in via Pignatelli 14 a Lucera, provincia di Foggia, in Puglia.

Installazioni artistiche, opere di pittura, graphic design, visual art, poesia, creazioni musicali, sono il risultato della “Chiamata alle arti” Brutàle come contributo alla riflessione sul tema della violenza, che potrà essere visto, letto, ascoltato e discusso con gli artisti padri delle opere oggi venerdì 29 dicembre, giorno dell’evento organizzato da Utò-Lo Spazio della Luce in collaborazione con Feste Mobili, Esther Favilla Photographer e Masseria nel Sole.

La mostra collettiva “Brutàle” raccoglie un mondo variegato di espressioni artistiche, che poggia su radici geografiche differenti, ma che diventa un linguaggio universale unico e complesso ispirato al concetto di violenza. “Perché l’arte - spiega l’ideatrice e curatrice del progetto, Cleonice Di Muro - diventa il linguaggio dell’anima che parla senza parole. Nelle sfumature di un pennello, nella melodia di una nota, nell’armonia di una performance, l’arte si innalza come un faro. È il riflesso di ciò che siamo, una testimonianza cruda delle nostre lotte, delle nostre gioie, delle nostre ferite e delle cicatrici che portiamo. L'artista al pari di un alchimista, trasmuta la violenza in un canto di consapevolezza. L’arte non è solo osservazione, ma è anche un invito a riflettere sulle scelte che definiscono la nostra umanità, capace di trasformare il dolore in consapevolezza e l’indignazione in azione”.

Da più parti d’Italia a Lucera, la creazione delle opere si trasforma in un’operazione glocal che costruisce un universo chiamato a prendersi le proprie responsabilità trasmettendo, attraverso la creatività, i palpiti della violenza, allo stesso tempo sviscerata e criticata con forme di arte. Per chi vuole scoprirne l’essenza, radunandosi attorno alla visione della “Brutalità”, è invitato alla mostra-evento di venerdì 29 dicembre, dalle ore 19, nella “Utò-Gallery” di Lucera.